Uno dei progetti più innovativi per persone che vivono una condizione di demenza di vario tipo. Si tratta dell’Atelier Alzheimer, un laboratorio di stimolazione cognitiva e sociale per persone con sintomi lievi e moderati mirato al contenimento dei sintomi e al mantenimento delle capacità. L’iniziativa è ideata dalla Cooperativa Nomos, fondata a Firenze nel 2010, che sviluppa modelli innovativi di presa in carico ed erogazione di servizi socio-assistenziali, con speciale riferimento al settore anziani, in risposta alle necessità espresse dal territorio, ricercando un sistema pratico ed intelligente in grado di mantenere e ristabilire un adeguato livello di benessere e armonia all’interno della famiglia.
Dopo la chiusura forzata causa Covid-19, l’Atelier Alzheimer riapre le porte, da venerdì 1 ottobre, al centro Meoste di Bagno a Ripoli, il martedì, mercoledì e venerdì, dalle 9 alle 12.
L’iniziativa è rivolta alle persone che vivono una patologia a carico del sistema nervoso centrale, come ad esempio la demenza di tipo Alzheimer o demenza di tipo vascolare con sintomi comportamentali e cognitivi lievi ed ha lo scopo di sviluppare e attuare opportune azioni volte al contenimento dei sintomi e al mantenimento delle capacità residue dell’utente.
Nel mondo dell’assistenza per malati di Alzheimer, quello dell’Atelier rappresenta un progetto di totale innovazione: il servizio, infatti, consente all’utente di svolgere un’attività di animazione riabilitativa e di rallentare la perdita delle funzioni correlata alla progressione della malattia per garantire la miglior qualità della vita, oltre a trasferire al caregiver (il familiare o chi si occupa di assistere il malato) le competenze necessarie a continuare nell’ambiente domestico il lavoro di cura proposto nel laboratorio.
Il progetto si svolge sulla base di un percorso individualizzato e personalizzato, elaborato sui bisogni e le caratteristiche dell’utente, sviluppato in base all’inquadramento del funzionamento cognitivo, della storia medica e di vita del paziente grazie all’osservazione e alla collaborazione dei familiari.
Fonte: Comune di Bagno a Ripoli - Ufficio Stampa
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