Giani: "Si apre una stagione di grande sinergia con il mondo imprenditoriale, cooperativo e del lavoro"
Nei prossimi sette anni, la Toscana avrà un miliardo e 229milioni dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr), un miliardo e 83milioni dal Fondo sociale europeo (Fse) e 143milioni di euro da un altro stanziamento dell'Europa, il Programma europeo Italia-Francia marittimo. È stato il presidente della Regione, Eugenio Giani, a dare comunicazione al Consiglio regionale, nella seduta di questo pomeriggio, martedì 28 settembre, in merito alla decisione n.38 del 26 luglio 2021 “Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio- Programmazione europea 2021 2027. Approvazione principali linee strategiche".
"Parliamo con concretezza di questi fondi strutturali, che rappresentano una certezza: soldi e progetti che nei prossimi sette anni saranno tutti spesi dalla Toscana", chiede Giani rivolto all'Aula. "Sento e leggo invece molte affermazioni rilasciate con grande superficialità sui fondi in arrivo dal Recovery Fund. Vi prego, smettiamola. Ma quali migliori progetti per la Toscana da selezionare e inviare a Roma? Dipendiamo totalmente dal Governo nazionale, il Pnrr è gestito direttamente dal presidente del Consiglio, dalla sua task-force e dai suoi ministri".
Sui fondi strutturali, spiega il presidente della Regione, "abbiamo invece molti più elementi di certezza e autonomia della scelta". Il quadro è già delineato e le attribuzioni delle risorse in arrivo, "ci mettono di fronte a una grande sfida: più di 3miliardi di euro in sette anni: ai fondi Fesr, Fse e programma Italia-Francia, che arrivano nel complesso a 2miliardi e 312milioni, molti di più rispetto al miliardo e mezzo del passato settennato, si devono aggiungere le risorse del programma agricolo, che per la Toscana dovrebbero avvicinarsi a un miliardo".
Il presidente procede dunque all'illustrazione nel dettaglio. La programmazione europea 2021-2027, aggiornata rispetto a quanto già illustrato in Consiglio regionale nel gennaio dell’anno scorso, continua a rappresentare una opportunità di crescita sociale, economica, di sviluppo sostenibile e di integrazione che insieme ad investimenti su ricerca e innovazione si tradurrà in competitività del sistema produttivo regionale. Il percorso della Toscana sostenibile risponde a cinque obiettivi contenuti nel Fesr: "Europa più intelligente, al quale abbiamo deciso di riservare quasi il 50 per cento del miliardo e 229milioni in sette anni; Europa più verde, al quale riserveremo il 40 per cento; Europa più connessa (0,3 per cento); Europa più sociale (1,5 per cento); Europa più vicina ai cittadini (8,7 per cento)".
Due le priorità. La prima: agire rapidamente, perché dopo un periodo di recessione così profonda, che ha segnato le aspettative degli individui e probabilmente ha condizionato la propensione al rischio degli agenti, anche un breve ritardo può condizionare il futuro sentiero di crescita. La seconda: in combinazione con la prima, è indirizzare la più ampia quota possibile delle risorse europee agli investimenti, nello specifico a quelli in grado di ampliare la base produttiva in modo da renderla più idonea a catturare, nella produzione di beni finali ed intermedi, tutti gli effetti positivi di ricaduta economica che derivano da una crescita della domanda. La nuova politica di coesione, conformemente agli atti generali di indirizzo di programmazione regionali, dovrà segnare quindi un “green deal toscano”, un patto che la Regione sottoscrive non solo con l’Europa ma anche con i propri enti locali e con il mondo produttivo per ridefinire la propria economia e rilanciare lo sviluppo.
Per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, "circa il 23 per cento delle risorse - prosegue Giani - sarà destinato migliorare l'accesso all'occupazione e le misure di attivazione per tutte le persone in cerca di lavoro, in particolare i giovani. Il 3,5 per cento sarà destinato a promuovere una partecipazione equilibrata al mercato del lavoro sotto il profilo del genere, parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata, anche attraverso l'accesso a servizi economici di assistenza all'infanzia e alle persone non autosufficienti. Il 16,7 per cento per migliorare la qualità, l'inclusività, l'efficacia e l'attinenza al mercato del lavoro dei sistemi di istruzione e di formazione. Il 9,5 per cento del miliardo e 83milioni in sette anni sarà destinato a promuovere la parità di accesso e di completamento di un'istruzione e una formazione inclusive e di qualità, in particolare per i gruppi svantaggiati, dall'educazione e cura della prima infanzia. Il 40,1 per cento a incentivare l'inclusione attiva, per promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e la partecipazione attiva, e migliorare l'occupabilità, in particolare dei gruppi svantaggiati. Qui rientra il ragionamento sugli asili nido per arrivare alla gratuità per le famiglie con il reddito più basso. Ancora: il 4,2 per cento migliorare l'accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili, compresi i servizi che promuovono l'accesso agli alloggi e all'assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario. Il 2,9 per cento a promuovere l'integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, comprese le persone indigenti e i minori".
Nel quadro che si prospetta per la nostra regione, spiega ancora il presidente, "abbiamo cercato di aprire molto alle imprese, alle quali, complessivamente, andranno più di 500milioni. Si apre una stagione di grande sinergia con il mondo imprenditoriale, cooperativo e del lavoro della Toscana". Giani ha infine ringraziato il presidente della commissione Europa, Francesco Gazzetti, "per il lavoro di filtro svolto dalla commissione nell'interlocuzione tra Giunta e Consiglio".
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa
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