[ Scandicci ] Post sessista del leghista Braccini contro Monia Monni (Pd), polemica a Firenze

Christian Braccini, il consigliere comunale di Scandicci (Firenze), sospeso dalla Lega per aver postato sui social una sua foto a Predappio, è nuovamente al centro delle polemiche per aver avuto un botta e risposta con l'ex consigliera regionale ricandidata per il Pd Monia Monni.

Braccini ha scritto su Facebook che "il fascismo non c'è più se non nelle tua testa", e poi ha aggiunto: "Ti vedo un po' acida, in genere quando le donne sono così acide significa che gli uomini scarseggiano. Forse sarebbe meglio se ti scrivessi a tinder piuttosto che fare un post inutile come questo e quello precedente".

Monia Monni ha replicato al post sessista di Braccini, pubblicando su Facebook una sua foto con in mano un cartello che recita 'Le donne non si legano'.

"Gli ho ricordato che il fascismo non è un'opinione, ma un reato. Mi risponde che il fascismo sta solo nella mia piccola testa di donna frustrata perché insoddisfatta e mi invita a frequentare siti di appuntamenti per ritrovare la serenità. Trovate un cliché peggiore, se ci riuscite. Sono fatti così, i leghisti. Se li metti di fronte alle loro dimensioni umane, provano a sfoggiare quelle fisiche, a mostrare denti e muscoli. Azzannano. E se sei donna tirano fuori il peggio, cercano di deriderti e umiliarti. Questo 'signore' (che è consigliere comunale della Lega a Scandicci) non è il primo e, purtroppo, non sarà l'ultimo. Non so se sono acida, certamente arrabbiata. Furiosa. E lo sono perché questi individui non devono trovare spazi. Fascisti che infangano le Istituzioni Democratiche che occupano. Maschilisti che odiano le donne. Piccoli uomini o, come era scritto in un Tex Willer di mio padre, che deve leggere le continue offese che rivolgono a sua figlia, vermi che si credono serpenti. Ancora più di prima, vi garberebbe, ma IO NON STO BONA!".

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha espresso solidarietà a Monia Monni e su Twitter ha invocato le dimissioni di Braccini: "Cosa altro deve fare il consigliere di Scandicci Christian Braccini nella sua carriera politica? Prima la foto a Predappio, poi gli insulti sessisti a #MoniaMonni. Da dimissioni immediate!".

Per il vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi, si tratta di "frasi vergognose, fasciste e sessiste, da cui la stessa Lega deve prendere le distanze. L'attività del consigliere Braccini si sarebbe dovuta concludere dopo il suo selfie a Predappio, e invece continua a riproporre le sue idee inaccettabili".

Simona Bonafé, segretaria del Pd toscano: "Per conoscere meglio cosa è la destra, anche in Toscana, oggi basta andare sul profilo Facebook di Christian Braccini, consigliere comunale leghista di Scandicci, già noto alle cronache per le foto davanti alla cripta di Mussolini. Braccini ha scritto un post vergognoso contro Monia Monni, nostra capolista nel collegio della piana Fiorentina. Vergognoso quanto eloquente perché prima racconta che il fascismo non esiste, poi spiega la sua visione del mondo, dove le donne devono tacere e se osano parlare diventano oggetto dei peggiori stereotipi maschilisti. A Monia, peraltro da sempre impegnata in prima persona contro la violenza alle donne, va la nostra solidarietà. Un motivo in più perché la Toscana, terra dei diritti e orgogliosamente antifascista non finisca nelle mani di certi personaggi".

Anche Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra alla presidenza della Toscana, si esprime a favore di Monia Monni: "Solidarietà a Monia Monni, quel consigliere dovrebbe essere espulso a breve. Il suo comportamento era già stato stigmatizzato con la sospensione, appena si riunirà il consiglio della Lega verrà espulso. Comunque io mi sono candidata alla presidenza, non mi occupo dal partito", ma "se si è comportato così invito il partito della Lega a prendere immediatamente provvedimenti".

Antonio Mazzeo, candidato per il Pd alle regionali,esprime solidarietà a Monia Monni per gli attacchi sessisti su Facebook: "Quando diciamo che il voto di domenica e lunedì è fondamentale per la Toscana, è anche per questo. Perché non si può pensare che la nostra regione e le sue istituzioni democratiche vadano in mano a persone così. A chi pensa che la politica sia mostrare i denti e i muscoli, specie se dall'altra parte c'è una donna da attaccare.
Al machismo ostentato, alla violenza verbale, al dileggio e ai tentativi di umiliazione pubblica noi non ci pieghiamo e non ci piegheremo mai.
Un grande abbraccio a Monia e a tutte le donne su cui, in questi anni, la Bestia leghista ha vomitato addosso odio, offese e violenza. Un motivo in più per ribadire con tutta la nostra forza che la Toscana è e deve restare un'altra cosa".

Il candidato alla presidenza della Regione Toscana per il centrosinistra, Eugenio Giani, parla di cultura dell'odio: "Odiano le donne. Sono nostalgici del Ventennio. Parlo di alcuni amministratori della Lega in Toscana, come il consigliere comunale di Scandicci, che anche oggi ha perso l'occasione per riflettere e ha attaccato la nostra consigliera Monia Monni con parole sessiste e irripetibili. Lo dico con chiarezza: fuori dalla Toscana la cultura dell'odio".

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, interviene via social sul post sessista: "La mia amica Monia Monni, candidata al Consiglio regionale, è stata pesantemente insultata in quanto donna da un consigliere comunale della Lega di Scandicci, che ovviamente usa i peggiori stereotipi del machismo fascista".

"Io non dico che il consigliere della Lega sia un fascista - continua Rossi - ma, come Umberto Eco, sostengo che appartiene a quel fascismo perenne misogino, che odia la libertà delle donne e l'affermazione di chi è diverso dal modello di maschio dominante nella sua testa".

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