Raggiravano le vittime convincendole a mettere al sicuro i propri beni, gioielli e denaro, nel frigorifero, per tenerli al riparo da un eventuale incendio.
Stavolta però l’anziana presa di mira non si è lasciata del tutto convincere e ha chiamato la Polizia di Stato.
E’ accaduto a Chiusi, dove i poliziotti delle volanti del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza, a seguito della segnalazione al numero di emergenza 112 NUE, da parte di una persona di oltre 90 anni, sono intervenuti rintracciando nei pressi della stazione ferroviaria un uomo di 26 e una donna di 23 anni, lui di nazionalità rumena e lei italiana, residenti a Cetona ma di fatto senza fissa dimora, che pochi minuti prima si erano resi autori di un furto di denaro e gioielli.
All’abitazione della vittima, si sono presentati come controllori del servizio idrico pubblico, dai modi gentili e dal tono convincente, per operare un controllo e simulare all’interno, con una bomboletta, una fuga di gas in modo da far evacuare dall’appartamento chi vi abitava, appropriandosi indisturbati dei valori, nel frattempo fatti riporre nel frigorifero come (finta) misura antincendio.
L’anziana, nonostante l’allarme lanciato dai due malfattori, non completamente convinta della regolarità di quanto stesse accadendo, sebbene intenta ad aprire le finestre per far uscire la puzza di gas, si è accorta che i due le hanno aperto il frigorifero, fuggendo con i suoi beni dopo averli infilati in una borsa di pelle.
Chiamato il numero di emergenza, i poliziotti si sono precipitati sul posto e, ottenuta dalla donna una descrizione accurata dei due ladri, li hanno rintracciati dopo pochi minuti, a piedi, nei pressi della stazione di Chiusi-Scalo.
Perquisiti accuratamente, hanno trovato nella loro disponibilità la bomboletta del gas e la borsa di pelle utilizzati durante il furto, che sono state sequestrate.
Nessuna traccia però della refurtiva, circostanza che fa ragionevolmente ritenere gli investigatori che i due abbiano avuto dei complici all’esterno.
Convocata al Commissariato per una ricognizione fotografica, la vittima ha poi riconosciuto i due soggetti fermati, che sono stati pertanto denunciati all’Autorità Giudiziaria di Siena per furto in abitazione, aggravato dall’essersi finti incaricati di pubblico servizio, nonché dalla minorata difesa della vittima.
Nei loro confronti, il Questore di Siena ha emesso la Misura di Prevenzione del Divieto di Ritorno nel Comune di Chiusi per 3 anni.
Sono in corso ulteriori indagini volte a rintracciare eventuali complici, nonché per verificare se gli stessi siano autori di furti analoghi perpetrati nella nostra provincia negli ultimi mesi.
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