Rsa, i gestori a Giani: "Renda il Green Pass obbligatorio al personale sanitario"


Il Green Pass torna a far discutere. Il Comitato di coordinamento dei gestori delle Rsa toscane ha inviato a tal proposito una lettera alla Presidenza della Regione Toscana, all'attenzione di Eugenio Giani. Di seguito il testo.

Con l’approvazione del decreto legge dell’8 Settembre 2021 si accentua e generalizza l’obbligo vaccinale estendendolo a tutti i dipendenti delle RSA di qualunque qualifica e ai dipendenti di ditte esterne che operino all’interno delle strutture, affidando per quest’ultimi alla direzione delle stesse RSA il controllo.

In buona sostanza in una RSA si dovrebbe entrare solo se vaccinati, dando per acquisito/scontato che tutti i dipendenti lo siano mentre all’access point viene già verificato il green pass per i familiari.

Purtroppo, come Le è noto, così non è tra i dipendenti del SSR Toscano, della sanità privata o delle RSA. Infermieri e OSS contrari alla vaccinazione possono liberamente (e irresponsabilmente) entrare in una RSA o in un reparto ospedaliero senza essere vaccinati né essere in possesso di green pass. 

I ritardi ingiustificabili, per la responsabilità dei servizi competenti di ASL Toscane ed anche di uffici della stessa Regione, paradossalmente continuano a permettere, a chi non è controllato perché ha obbligo vaccinale, di essere potenziali untori delle varianti del covid sia in RSA sia in reparti ospedalieri.

Casi di anziani e di altre persone che hanno contratto il covid in ospedale con forme severe sono non solo nelle cronache, ma si presentano nel nostro quotidiano. Le ricordiamo il caso della signora deceduta nell’ospedale del Ceppo di Pistoia, le quarantene nelle RSA determinate dall’esposizione e contatto stretto con operatori covid positivi nel corso di degenze ospedaliere.

I dirigenti, in particolare della ASL Toscana Centro, hanno dato diverse, contraddittorie e talora surreali spiegazioni per giustificare i ritardi nell’accertamento della inadempienza vaccinale. Sono passati quasi sei mesi.

Le RSA hanno inviato il 6 aprile 2021 (entro i 5 giorni, Pasqua compresa, con termine tassativo richiesto della Regione) tutti i nominativi dei dipendenti delle RSA e altri servizi socio-sanitari agli uffici regionali.

Anche ammesso e non concesso che una parte abbia inviato in ritardo i propri dati non vi è giustificazione per le ASL per non aver adempiuto tempestivamente agli obblighi di legge. Cosa hanno fatto i Direttori generali e sanitari delle Usl e i Dirigenti della Regione per evitare tali ritardi, con tutto ciò che consegue per la tutela della salute di pazienti, anziani e lavoratori? Come possiamo tutelare la salute dei nostri anziani e lavoratori senza sapere chi sono i nostri dipendenti non vaccinati e senza strumenti di controllo? Chi doveva controllare? Chi doveva intervenire su chi non ha controllato?

Le giustificazioni date ai mezzi di comunicazione sono semplicemente insostenibili.

“La legge è chiara: oggi chi lavora senza essere vaccinato (medico, infermiere, ecc.)  commette un reato e la magistratura deve intervenire ….la legge deve essere applicata o cancellata, non c’è una terza via“. Sono parole dichiarate ad “Adnkronos salute” del Presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici Italiani Dr. Filippo Anelli (FNOMCeO).

Qualcuno non condivide questa posizione? Si mostra tollerante? Si può dichiarare guerra al Covid e poi permettere che vi siano operatori obbligati al vaccino che continuino ad operare indisturbatamente?

Noi le affermazioni del Dr. Anelli le condividiamo: è un diritto di ogni cittadino sapere che chi lo cura è sicuramente una persona vaccinata. Nessuno può nascondersi dietro le difficoltà della procedura.

Per questo, dopo un’attesa di oltre cinque mesi, senza vedere alcun cambiamento di passo, né informazioni in merito, abbiamo assunto l’iniziativa della verifica dei Green pass nelle RSA. Chi risponderà del ritardo nelle comunicazioni?

Purtroppo basta soltanto un solo operatore sanitario infetto per attivare un pericoloso focolaio di infezione.

Conoscendo la Sua attenzione e impegno contro il Covid, Le chiediamo:

1.       Esercitare, perché nel Suo potere, con tutta la Sua autorevolezza le misure organizzative straordinarie, le verifiche degli inadempienti e l’assunzione di tutte le misure necessarie perché il danno non continui;

2.       Introdurre con una Sua Ordinanza urgente per motivi di sanità pubblica l’obbligo immediato della esibizione del green pass a tutto il personale della sanità pubblica e privata  nelle RSA  e negli altri servizi socio sanitari, perché siano spazi di vita e di cura covid free.

È nei Suoi poteri e crediamo che sia primario interesse pubblico.

Con la Sua Ordinanza si potranno completare gli elenchi dei non vaccinati in tempi rapidi e in maggiore sicurezza grazie alla esibizione del green pass.  In tal modo si colma il vuoto normativo, la zona grigia che oggi esiste.

Pensiamo che sarebbe un segnale importante di valore nazionale l’attivazione da parte della Toscana del green pass per tutti i dipendenti pubblici e privati del settore sanitario e socio sanitario.

 

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