La Toscana ha conquistato in questi giorni il triste guinness dei primati per le morti sul lavoro:
Juan Galao anni 54 marinaio morto durante operazione di disormeggio al porto di Livorno.
Andrea Bascherini anni 54 morto schiacciato da 15 lastre di marmo a Pietrasanta.
Giuseppe Zizzo anni 73 morto per caduta da un albero mentre stava potando un albero nel cortile di un'azienda agricola a Castiglion Fiorentino.
È una guerra contro chi lavora, una guerra fatta dai padroni che lascia ogni anno oltre 1000 vittime nei cantieri, nelle fabbriche, in campagna, ovunque si svolga una attività lavorativa.
I responsabili di quello che sono a tutti gli effetti omicidi portano nomi e cognomi: governi proni alla volontà di Confindustria, che da tempo ha deciso che far morire i lavoratori fa parte del normale processo di produzione.
Ma complici sono anche le forze politiche e sindacati confederali che oggi lo sostengono e che hanno governato in questi anni, i quali da destra a sinistra indistintamente hanno smantellato i diritti dei lavoratori conquistati in anni di dure lotte.
Tutto questo è stato confermato da come le istituzioni hanno gestito il lavoro durante la pandemia. Le abbiamo viste supine al volere degli industriali, trattando i lavoratori come carne da macello per non rischiare di toccare i profitti dei padroni e mettendo così a repentaglio la salute di tutti.
I soldi del PNRR andranno come sempre ad arricchire le tasche dei padroni tra sgravi fiscali decontribuzioni e bonus di vario tipo. I profitti crescono, così come lo sfruttamento, mentre salari e diritti arretrano.
Nel 2021 in Italia sono morte più di 2 persone al giorno sul posto di lavoro. E' una strage vera e propria alla quale Confindustria risponde chiedendo addirittura meno regole e controlli in nome di una maggiore competitività.
Basta morti sul lavoro. Chiediamo a gran forza una legge che punisca queste morti come omicidi e su questo svilupperemo, insieme al sindacalismo di classe, una campagna costante in ogni occasione di lotta che si presenterà nel prossimo futuro, a partire dal prossimo sciopero generale nazionale indetto dal sindacalismo di classe per il prossimo 11 ottobre.
Potere al Popolo! Pisa
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