Un marittimo 54enne di origine filippina è morto stamani verso mezzogiorno nel porto di Livorno, dopo essere stato colpito da un cavo di acciaio mentre si stavano effettuando le operazioni di ormeggio di una nave.
G.J. - imbarcato come marinaio a bordo della M/N MELIGUNIS M battente bandiera italiana - era intento nelle operazioni di disormeggio in Darsena Petroli, quando, per cause in corso di accertamento, uno dei cavi che assicuravano la nave alla banchina si è improvvisamente spezzato creando un effetto frusta che ha colpito il marinaio al torace.
Nonostante i tentativi di rianimazione compiuti dal personale del 118 intervenuto con l’ambulanza, le ferite erano troppo gravi e non c'è stato niente da fare.
Sul luogo dell’incidente mortale sono intrvenute anche la polizia marittima e la capitaneria di porto.
I militari della Guardia Costiera e la Polmare hanno intanto eseguito i primi accertamenti per fornire supporto al magistrato di turno che, giunto sul luogo dell’incidente congiuntamente al personale del Dipartimento di prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro di Livorno per le prime verifiche, ha disposto precauzionalmente il fermo della petroliera ormeggiata alla darsena Petroli del porto ed in procinto di partire per Genova.
DOMANI LO SCIOPERO
"Sui luoghi di lavoro si muore più che in ogni altro luogo. Un’altra vita consumata in una manciata di secondi. Ci chiedono più tempo, più flessibilità, ma a nessuno sembra interessare come farci tornare vivi alle nostre case, dai nostri cari. Di lavoro si continua a morire. Nel porto di Livorno assistiamo all’ennesima morte sul lavoro: oggi, presso la Darsena Petroli, è stato un marittimo a perdere la vita".
E' la denuncia di Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil), Gianluca Vianello (Uiltrasporti) e Dino Keszei (Fit-Cisl).
"Le dinamiche sono ancora da chiarire. Quello che è sicuro è che dobbiamo cambiare direzione: lo abbiamo ripetuto in tutte le sedi istituzionali e lo continueremo a fare. In segno di protesta e nel rispetto della vita persa nel tragico incidente mortale abbiamo perciò deciso di proclamare per domani mercoledì 8 settembre 2021 uno sciopero di 2 ore per tutti i lavoratori e il personale marittimo di tutti i porti della provincia. Lo sciopero sarà effettuato al termine di ogni turno lavorativo".
Filippo Bellandi, segretario generale Nidil-Cgil provincia di Livorno, ha annunciato che "i lavoratori somministrati Intempo a tempo determinato del porto di Livorno aderiscono allo sciopero indetto per domani dalle segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti a seguito dell'incidente mortale avvenuto oggi in Darsena Petroli. Anche i portuali somministrati Intempo sospenderanno perciò l'attività lavorativa per le ultime 2 ore del loro turno. Servono interventi urgenti e risolutivi: non si può continuare a morire di lavoro. Il Nidil-Cgil esprime le più sentite condoglianze ai familiari e agli amici del marittimo deceduto".
Il cordoglio di Salvetti e Bonciani
Il sindaco Luca Salvetti e l'assessora al Porto Barbara Bonciani esprimono il loro cordoglio per la morte del marittimo deceduto questa mattina attorno alle 12 nel porto di Livorno durante le operazioni di partenza della nave su cui lavorava.
“La sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere un obiettivo primario delle Amministrazioni, della politica e dei datori di lavoro” dichiarano Sindaco e Assessora. “E' necessario destinare risorse e tempo ai temi della sicurezza affinchè episodi così tragici cessino definitivamente. Ancora più importante è non abbassare la guardia per non compiere errori che possano risultare fatali”.
Mazzeo: "Piangiamo un altro morto sul lavoro, è una strage che va fermata”
“Oggi a Livorno un operaio è morto colpito da un cavo d’acciaio che s’è spezzato colpendolo violentemente. Voglio esprimere ai compagni di lavoro del marittimo deceduto, ai suoi familiari e ai suoi amici tutto il cordoglio mio personale e di tutto il Consiglio regionale. Ma le parole di cordoglio e vicinanza, pur necessarie in questi momenti, non bastano più. Affinché non suonino più retoriche serve che la politica metta al primo posto della propria azione la sicurezza sul lavoro".
Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo appresa la notizia dell’ennesima morte bianca.
"Perché si tratta di una vera emergenza che uccide quotidianamente donne e uomini non per il fato, ma perché il più delle volte vengono disattese le norme a salvaguardia della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Si tratta di una battaglia che tutti dobbiamo combattere insieme al di là delle rispettive appartenenze partitiche perché questa infinita strage sia fermata.
Il lavoro è un diritto, così come è un diritto la qualità del lavoro, e la sicurezza ne è parte integrante. E come tale va garantita sempre, ovunque e per qualsiasi lavoratore”.
Gazzetti e Ceccarelli (Pd): "Massimo impegno per rafforzare misure di sicurezza"
Vogliamo esprimere tutto il nostro dolore e cordoglio per la tragedia avvenuta questa mattina al porto di Livorno, dove un marittimo di 54 anni di nazionalità filippina ha perso la vita. Saranno gli accertamenti delle autorità ed il lavoro della magistratura a chiarire l’esatta dinamica di quello che è accaduto. A noi rappresentanti delle istituzioni, oltre all'espressione del massimo cordoglio, spetta invece il compito di impegnarci sempre di più per rafforzare e far crescere tutti gli strumenti utili ad aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché tragedie del genere non si ripetano mai più. Ed è questo che intendiamo fare, per quanto di nostra competenza, in sede regionale certi di trovare il massimo ascolto ed attenzione rispetto ad un tema che rappresenta un'assoluta priorità». E’ quanto dichiarano Francesco Gazzetti, consigliere regionale Pd e Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Regione a seguito della morte sul lavoro, avvenuta questa mattina, al porto di Livorno.
Il cordoglio di Giani e Bezzini: "Bisogna fare di più per la sicurezza"
“Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia, e nello stesso tempo il dolore per questo ennesimo incidente mortale sul lavoro, avvenuto oggi a Livorno. Per la Regione Toscana, che da anni mette in atto tutte le azioni possibili per fare lavorare in sicurezza i lavoratori e proteggerli dagli infortuni, eventi come quello di oggi sono un duro colpo, che ci impone di fare ancora di più e di continuare a diffondere la cultura della sicurezza, perché diventi patrimonio comune di tutti”.
A dirlo il presidente della Regione, Eugenio Giani, nell’apprendere la notizia della morte del marittimo di 54 anni, avvenuta oggi alla Darsena Petroli di Livorno.
"Da anni lavoriamo, insieme alla Asl e all’Autorità portuale, in questa direzione - commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, colpito dalla tragica notizia - coinvolgendo i datori di lavoro, i lavoratori, gli stessi responsabili per la sicurezza, definendo procedure di lavoro condivise in grado di garantire una maggiore sicurezza, intensificando i controlli e facendo formazione. Evidentemente questo non basta. È indubbio che dovremo rafforzare le misure di prevenzione, perché non si può tollerare che si muoia sui luoghi di lavoro. I primi di ottobre - conclude - firmeremo il protocollo, già deliberato in agosto, per la sicurezza del lavoro nel Porto di Livorno e negli stabilimenti industriali dell’area portuale e rafforzeremo ancora di più la collaborazione tra le parti. La qualità della salute dei lavoratori e della loro sicurezza rimane la nostra priorità”.
Le parole di AdSP e Capitaneria di Porto
Il Presidente dell'AdSP Luciano Guerrieri e il Direttore Marittimo della Toscana, Gaetano Angora, esprimono profondo cordoglio per la morte del marittimo di nazionalità filippina imbarcato come marinaio a bordo della M/N MELIGUNIS M e colpito da un cavo che si è spezzato durante la partenza della nave dallo scalo.
"La tragica fine del marittimo addolora tutta la nostra comunità. Ci stringiamo al dolore della famiglia" affermano. "Ogni morte sul lavoro rende urgente la verifica dell'accaduto. La sicurezza è una priorità per tutti e un bene su cui non si può transigere ed è per questo che l'Autorità Giudiziaria è tuttora a bordo accompagnata dalla Capitaneria per le preliminari indagini di competenza".
Capone e Dominici (Ugl): “Investire sulla sicurezza e rafforzare i controlli"
A nome dell’UGL esprimo cordoglio alla famiglia dell’operaio di 54 anni che ha perso la vita dopo essere stato colpito da un cavo d’acciaio, durante l’ormeggio di una nave nel porto di Livorno. Siamo di fronte ad un nuovo e intollerabile infortunio mortale che poteva e doveva essere evitato. Un’ennesima vita spezzata su un luogo di lavoro che addolora e indigna allo stesso tempo, data la crescita costante di un fenomeno che ha assunto le dimensioni di una vera e propria strage. Come UGL, chiediamo di intervenire con estrema priorità per impedire che simili tragedie si ripetano di nuovo. In tal senso, è indispensabile implementare gli investimenti nella sicurezza dei luoghi di lavoro, rafforzare i controlli e promuovere una maggiore cultura e formazione, a cominciare dalle scuole. In questa prospettiva la manifestazione nazionale dell’UGL “Lavorare per vivere” è diretta a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul dramma delle morti bianche e a ribadire ancora una volta: basta morti sul lavoro”.
Lo hanno dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, e Giuseppe Dominici, Segretario Regionale UGL Toscana, in merito all’incidente sul lavoro costato la vita ad un uomo di 54 anni, colpito da un cavo sganciatosi durante l’ormeggio di una nave nel porto di Livorno.
Zannotti, Cgil provincia di Livorno: "Fermare questa scia di sangue"
"Nuova inaccettabile morte sul lavoro in porto a Livorno, nuova dolorosissima ferita per la città. La notizia della morte del marittimo avvenuta stamani presso la Darsena Petroli ci riempi il cuore di un immenso dolore ma anche di tanta rabbia. Non possiamo più accettare che tragedie del genere si verifichino. Sulle cause dell'incidente mortale indagheranno come sempre le autorità preposte. In tema di sicurezza sul posto di lavoro però si deve fare di più. Molto di più. Lo diciamo da anni, lo ripeteremo fino alla noia: il rinforzare le misure per la salute e la sicurezza sul lavoro rappresenta una battaglia di civiltà che dev'essere combattuta con forza da tutte le parti in campo. Servono più investimenti in tema di sicurezza, più formazione ma anche più controlli".
Sono le parole di Fabrizio Zannotti, Segretario generale Cgil provincia di Livorno.
"Bisogna però agire subito, basta chiacchere. Non c'è più tempo da perdere. Ognuno – lo ribadiamo – si assuma le proprie responsabilità e faccia tutto quello che è in grado di fare per fermare questa drammatica quanto inaccettabile scia di sangue: serve il contributo di tutti, nessuno escluso. Ormai – visti i numeri delle morti sul lavoro - è diventata una 'guerra': dobbiamo combatterla tutti insieme. Con coraggio e determinazione.
Ci preme inoltre sottolineare che la tecnologia non può essere sfruttata soltanto per controllare la produttività dei lavoratori: ad essa si deve ricorrere – a maggior ragione - anche per elevare i livelli di sicurezza sul lavoro.
Alla luce di quanto avvenuto riteniamo fondamentale una convocazione urgente del tavolo per la sicurezza del lavoro in porto. Ai familiari e agli amici del lavoratore le più sentite condoglianze di tutta la Cgil provincia di Livorno".
Fratoianni (Si): "Non è stato fatto niente per fermare questa strage"
"Marinaio, 54 anni, poche ore fa nel porto di Livorno. Nulla da fare. Ancora una morte sul lavoro, ancora nulla di concreto è stato fatto per fermare questa strage quotidiana. La domanda è semplice: perché?"
Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
"Eppure tutti - prosegue il leader di SI - sanno benissimo cosa serve: più controlli e ispettori; formazione reale alla sicurezza sul lavoro e maggiore presenza del pubblico; meno precarietà e ritmi di produzione compatibili con un lavoro sicuro.
Quanto dobbiamo aspettare - conclude Fratoianni - cosa deve accadere prima che si intervenga?".
Nocentini (Uil Toscana): "Escalation indegna per un paese civile”
“Registriamo un altro morto sul lavoro al porto di Livorno. È un’escalation indegna per un paese civile”.
Queste le parole del Segretario Generale UIL Toscana Annalisa Nocentini in merito all’incidente avvenuto oggi alla Darsena Petroli dove ha perso la vita un lavoratore di 54 anni.
“Servono controlli serrati e un numero adeguato di controllori - aggiunge Nocentini - Non possiamo condurre questa battaglia senza avere strumenti idonei ed efficaci. È per questo che la UIL ha lanciato da tempo in tutto il territorio nazionale una grande campagna - Zero Morti sul Lavoro -, con l’obiettivo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica un tema cruciale”.
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