Un’altra misura cautelare eseguita a Siena dalla Polizia di Stato per un codice rosso.
A farne le spese questa volta un 37enne senese, nei confronti del quale il GIP presso il Tribunale di Siena, accogliendo l’istanza del Pubblico Ministero Silvia Benetti, ha disposto gli arresti domiciliar per atti persecutori.
Le condotte vessatorie verso la ex compagna, italiana di due anni più giovane, in atto da qualche anno, si sono progressivamente accentuate, probabilmente anche a causa della decisione del giudice civile di affidare il figlio di sette anni della coppia alla mamma in via esclusiva.
Un provvedimento mal digerito, del quale l’uomo accusava la donna di esserne l’artefice.
Le accuse però si sono tradotte in veri e propri atti persecutori, attuati con costanza, tempestandola di messaggi, telefonici e telematici, coi quali le augurava la morte, anche per mano sua, minacciandola:
“per fine anno giuro sulla testa di mio padre che ti faccio a pezzi; ti deve venire un tumore maligno al pancreas subito”; e, ancora: “te ha una vita? hai ragione, ok, fino a che lo dico io!”; “ti sei divertita coi miei soldi, i miei sacrifici. Ti devo strappare gli occhi ora”.
Una condotta, questa, che ha provocato un perenne stato d’ansia nella donna, rivoltasi nel mese di luglio alla Squadra Mobile della Questura.
I poliziotti, dopo aver esaminato gli elementi emersi soprattutto dall’analisi del telefono cellulare della vittima, hanno costruito un quadro probatorio tale da giustificare la misura degli arresti domiciliari, onde scongiurare il rischio di conseguenze peggiori.
Sono già otto, nell’ultimo semestre, le misure cautelari eseguite dalla Squadra Mobile nelle varie indagini coordinate dalla Procura di Siena, con vittime femminili, per reati di stalking, maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. Di fronte al grave fenomeno è, quindi, prioritaria l’attenzione della Polizia di Stato e dell’Autorità Giudiziaria.
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