Si avvicina la fatidica data del 8 ottobre anniversario della disastrosa alluvione del 1993, ma a quanto pare questa ricorrenza poco interessa agli addetti ai lavori.
L'autunno è sempre stato caratterizzato da forti precipitazioni e sempre più violenti negli ultimi anni, ma nonostante ciò l'alveo del torrente Egola è ad oggi ancora invaso da una folta vegetazione che impedisce di fatto l'agevole scorrimento delle acque.
Puntualmente tutti gli anni si ripresenta il problema della vegetazione da tagliare, e come se non bastasse ricordiamo sono 28 anni che non vengono effettuati interventi di ricavatura e risagomatura dell'alveo dell'Egola.
Nel 2015 il vecchio ponte sulla Toscoromagnola venne abbattuto e fu sostituito da uno nuovo capace di far defluire una maggiore quantità di acqua. Ma ciò, a nostro avviso, non è sufficiente.
Nei pressi della ex discarica di Casa Bonello l'Egola sottopassa la ferrovia, ma il passaggio sotto il ponte appare troppo stretto per poter far defluire rapidamente la forte portata d'acqua che si verifica quando il torrente è in piena.
Anche per questo motivo negli ultimi anni abbiamo assistito all'allagamento delle vie Diaz e Gramsci le cui reti fognarie peraltro sono più basse del torrente.
Trattenendo e rallentando con qualche specifica infrastruttura le acque a monte del corso del torrente forse il suo scorrimento impetuoso potrebbe essere controllato evitando i problemi che da anni angustiano la Valdegola.
Ma questa è materia che lasciamo ai tecnici. Quello che è certo è che a distanza di tanti anni da quel terribile 1993, i problemi idraulici di Ponte a Egola non sono stati ancora pienamente risolti.
Fonte: Lega San Miniato
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