Il legame tra il Duca Bianco e Monsummano continua ancora oggi: la storia del suo passaggio nel Pistoiese al Festival Internazionale del Disco
Nell’ormai lontano 1969 un giovane artista aveva da poco iniziato a girare il mondo, in cerca di quello che sarebbe diventato un successo planetario.
Era un caldo luglio nei mitici anni del rock, della moda e delle rivoluzioni e David Robert Jones, celebre poi come David Bowie, arrivò per la prima volta in Italia. Precisamente, a bordo di un pullman, raggiunse Monsummano Terme, teatro in quegli anni di un evento ad oggi al pari delle più grandi rassegne di musica mondiali: il Festival Internazionale Del Disco.
Il Festival rappresentava uno dei fiori all’occhiello non solo della Toscana, ma nello scenario del panorama musicale mondiale poiché ospitava artisti provenienti da tutto il globo: ognuno di loro in gara rappresentava la propria Nazione. In questo caso Jones, futuro Bowie, gareggiava per la bandiera inglese.
Organizzato dal circolo culturale “Giuseppe Giusti”, sotto la direzione del monsummanese doc Alfio Magrini, il Festival Internazionale del Disco era inoltre collegato a Castrocaro, concorso dal quale sono uscite tra le maggiori voci del panorama italiano.
Data l’importanza dell’evento, nella piccola cittadina termale del Pistoiese tutti partecipavano alla sua realizzazione. Ogni cantante infatti era sponsorizzato e sostenuto in tutte le spese da un calzaturificio, il lavoro prevalente a Monsummano in quegli anni. Nelle sue particolarità il paese è patria infatti di una delle calzature più indossate di sempre: il mocassino. Oltre a questo, ricordiamo che è il luogo natio di Yves Montand, Ivo Livi, cantante e attore che trovò il successo in Francia. Arrivarono poi gli anni del boom economico, e come capitato in più parti della penisola, le iniziative culturali lasciarono il posto alla produzione. Fu così che il Festival non si rinnovò. Ma il ricordo di quei grandi anni, con ospiti da tutto il mondo e un numeroso pubblico, che arrivava per assistere sotto al palco di Monsummano, oggi è ancora vivo e coltivato in nuove iniziative.
1969, David Bowie a Monsummano Terme
Quando David Bowie passò da Monsummano aveva solo 22 anni. Appena agli inizi della sua carriera, arrivò nel Pistoiese con quell’impronta inglese e straniera che ancora destava scalpore, soprattutto in provincia: jeans attillati, capelli elaborati, chitarra in spalla e i sogni da acchiappare davanti a sé.
Partecipò al Festival Internazionale del Disco sponsorizzato dal Calzaturificio Fiorella, presentando 'When I Live My Dream'. Solo pochi giorni prima a Londra, Bowie aveva registrato 'Space Oddity', tra l’altro primo 45 giri dell’artista pubblicato in Italia.
Nonostante pochi anni dopo il cantante inglese detenesse le prime posizioni di tutte le classifiche mondiali, quella sera del 3 agosto 1969 al contrario delle più ovvie aspettative, l’allora David Robert Jones non vinse. La finalissima lo decretò secondo, dopo il trionfo della Spagna. Come in tante altre storie di artisti famosi, si sa che il successo non è immediato. Il Duca Bianco lasciò il Pistoiese col secondo gradino del podio, accompagnato però dal riconoscimento del Disco d’oro, per i talenti emergenti. Oltre ad aver lasciato un segno indelebile, chissà se la stessa Monsummano sia stata uno spartiacque in quella che poi è diventata una tra le più strabilianti carriere musicali.
David Bowie – L’uomo che cadde su Monsummano Terme
E se nel 1969 Armstrong sbarcò sulla luna, pochi giorni dopo un grande artista come David Bowie sbarcò in Toscana, a Monsummano. Un paragone un po' azzardato, certo, ma che ripercorrendo tutta questa storia non suona così dissonante.
Per il 50esimo anniversario del passaggio di David Bowie a Monsummano Terme, l’amministrazione De Caro ha messo in campo una serie di iniziative culturali che si sono susseguite dal 2019 ad oggi, con il progetto 'David Bowie – L’uomo che cadde su Monsummano Terme', curato da Officine della Cultura.
Il 20 Maggio di due anni fa, il parco che circonda Villa Renatico Martini è stato intitolato proprio a David Bowie. Il giorno successivo, la Monsummano di oggi ha rievocato nel vero senso della parola, i fasti del 1969, con una kermesse in piazza Giusti sulle note celebri del Duca Bianco. Sul palco il musicista Paolo Fresu, Petra Magoni e una jazz band hanno riportato il Pistoiese sulle frequenze di 'Heroes' e non solo.
Musica, moda e arte: Monsummano celebra un’artista a 360 gradi
Definire David Bowie 'solo' un cantante sarebbe un errore. E Monsummano lo sa. Per questo celebra questo particolare legame col Duca Bianco mettendo in campo l’arte nella sua forma più completa.
Re della scena, trucco e parrucco sgargianti, vestiti attillati, paillettes e fantasie psichedeliche. Bowie era già un influencer, prima che la categoria venisse alla luce dei social attuali.
La moda degli anni '70, lanciata spesso dagli stessi interpreti, è celebrata ancora oggi per la sua unicità. Nel 2020 infatti, da Monsummano è partito un bando di concorso dedicato ai giovani stilisti, il 'David Bowie Style and Vision'. Molte le scuole di avviamento al lavoro e le università di moda che hanno aderito, presentando oltre 170 bozzetti da tutta Italia e non solo. Dalla successiva scrematura, 16 sono diventati vestiti veri e propri. Oltre a seguire i temi del cantante, i vestiti dovevano avere una prerogativa fondamentale: non dovevano essere rilegati alla scena, poiché la vestibilità era uno dei requisiti per ambire alla vittoria. A giugno si è tenuta la sfilata, i 16 abiti hanno fatto su e giù per la passerella del parco Bowie a Villa Martini, ed è stato eletto lo stilista vincitore.
Gli abiti sono in mostra al Mac,n nella villa Renatico Martini.
Il Duca Bianco in mostra con ‘Bowie Vision’
E sempre a Villa Martini, il 18 aprile 2021, è stata inaugurata la mostra 'Bowie Vision'.
L’esposizione al Mac,n, ripercorre la vita e i successi dell’artista, mettendo in mostra i manifesti dei suoi concerti ma anche l’opera originale del film 'Furyo', a firma di Renato Casaro.
Tutte le opere esposte sono realizzate dagli artisti di A.I.R – Aerografisti Italiani Riuniti, istituendo così la prima mostra in Italia, passata anche da Roma, composta solo da tecnica ad aerografo.
La cultura, torna protagonista a Monsummano Terme. Lo dimostra anche la recente visita di Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, alla mostra dedicata a David Bowie e ai luoghi clou della città, parte in futuro del progetto 'Uffizi diffusi'.
'Bowie Vision, Musica per i tuoi occhi' al Museo di Arte Contemporanea e del '900, è visitabile fino al 3 ottobre 2021.
Per scrivere questo articolo gonews.it è stato a Monsummano Terme, per ripercorrere le tappe della storia. Ringraziamo il sindaco Simona De Caro, l'assessore alla cultura Elena Sirimberghi e la direttrice del Mac,n Silvia Di Paolo, per averci ospitato e messo a disposizione tutte le informazioni e il materiale necessario.
Margherita Cecchin
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