Barellieri intrappolati nell'ascensore all'ospedale di Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli

"In queste ore siamo stati raggiunti dalla segnalazione dell'organizzazione sindacale CUB Sanità: i lavoratori di una cooperativa in appalto alla AUSL Toscana Centro si sono ritrovati in una situazione di forte pericolo giovedì 18 agosto".

E' la denuncia lanciata da Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune (Comune di Firenze), e
Sonia Redini di Per una Cittadinanza Attiva (Comune di Bagno a Ripoli).

"I barellieri, fortunatamente dopo aver lasciato il paziente al piano a cui era assegnato, sono rimasti intrappolati in ascensore dopo averlo sentito cadere nel vuoto, prima che si bloccasse, con la porta interna spostata e il soffitto staccato dalla cabina. L'intervento risolutorio dei vigili del fuoco ha richiesto oltre un'ora di azioni, ma nonostante questo l'evento sarebbe stato considerato un 'guasto ordinario'.

Ci uniamo alla richiesta di un intervento attento e urgente di tutti i livelli istituzionali - continuano - a partire ovviamente dalla Regione e dalle AUSL: da tempo infatti le lavoratrici e i lavoratori denunciano situazioni di forte stress e insicurezze, ovviamente divenute più pesanti in questi quasi due anni di pandemia Covid-19. Servono investimenti, assunzioni, interventi sulle strutture e smettere di sminuire gli episodi di pericolo: se un incidente non si trasforma in tragedia non può essere archiviato come 'ordinario'.

In piena crisi sanitaria ci erano stati promessi investimenti e risorse come minimo pari ai continui tagli degli ultimi anni: per adesso sono rimaste vuote parole e anche in Regione Toscana ci pare si sottovaluti l'impegno necessario in questo ambito essenziale per le nostre vite.

L'organizzazione CUB Sanità ha rilanciato un appello a chi ha cuore la sanità pubblica: rispondiamo con convinzione e porteremo il tema nei nostri consigli comunali, rivolgendoci anche alla Regione".

Il comunicato CUB Sanità

Nel pomeriggio di giovedì 18 agosto si è verificato presso il presidio ospedaliero OSMA un grave fatto che ha messo a serio rischio la salute e sicurezza dei lavoratori e avrebbe potuto mettere a rischio anche i pazienti. Erano circa le 19 quando gli operatori addetti al trasporto pazienti, dopo aver portato un paziente in barella nell’apposito ascensore, hanno ripreso l’ascensore con la barella vuota per tornare al pian terreno dal 5 piano. Premuto il tasto hanno sentito un forte rumore e sentito crollare l’ascensore nel vuoto, mentre la porta interna si spostava e il soffitto si staccava dalla cabina.

L’ascensore è poi rimasto bloccato e incastrato al piano sotto, gli operatori sono rimasti chiusi nell’ascensore per più di un’ora ed è occorso l’intervento dei vigili del fuoco, per poterli fare uscire con delle corde.

Un evento gravissimo, che si è risolto per fortuna solo con grande paura e che non ha visto coinvolti i pazienti. Gli operatori lavorano per una Cooperativa in appalto alla ASL, come tutti gli operatori sanitari hanno vissuto e stanno vivendo sulla propria pelle la situazione di rischio e stress lavorativo che da quasi 2 anni coinvolge chi lavora in sanità e come se non bastasse si trovano anche esposti a rischi di infortunio possibile per la cattiva manutenzione delle strutture sanitarie e ospedaliere. Un episodio che in piccolo ricorda altri eventi più catastrofici anche recenti legati alle problematiche della manutenzione sempre più data in appalto e mal controllata: una logica a cui nemmeno le ASL si sottraggono.

Pare che la ditta che ha in appalto la manutenzione abbia classificato l’evento come “guasto ordinario”: un ‘ulteriore beffa per i lavoratori che vi si sono trovati coinvolti, qualora tale fatto fosse confermato. Un episodio che pone anche in evidenza le carenze strutturali presenti in molte delle nostre strutture sanitarie.

Nel Recovery plan si parla di investimenti per “realizzare ospedali sicuri, tecnologici, digitali e sostenibili, con azioni miranti all’ammodernamento tecnologico delle strutture ospedaliere”

Vorremmo sperare che i primi investimenti riguardino davvero la messa in sicurezza delle nostre strutture sanitarie e non interventi di “abbellimento” e di immagine come quelli che hanno riguardato diverse delle strutture sanitarie del nostro territorio. Su tutto questo occorre l’impegno, la vigilanza e mobilitazione di quanti lavoratori e cittadini hanno a cuore la salute e la sanità pubblica.

Fonte: Ufficio Stampa



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