Violenza sul litorale, Camaiore e Cesenatico scrivono al Governo

Alessandro del Dotto

Insieme contro gli episodi di violenza sul litorale. I comuni di Camaiore e Cesenatico scrivono al Governo

Insieme contro la violenza sui litorali e gli atti di vandalismo. Il sindaco di Camaiore Alessandro del Dotto e quello di Cesenatico Matteo Gozzoli hanno deciso di inviare un appello congiunto al Ministero dell’Interno e al Governo di Mario Draghi per richiamare l'attenzione sui molteplici episodi di violenze, vandalismi e danneggiamenti che hanno caratterizzato – molto più intensamente del solito – l'estate 2021 sulla costa versiliese e romagnola. Le storica “rivalità” turistica che ha sempre contraddistinto le due riviere viene quindi a cadere di fronte a un fenomeno, per lo più giovanile, che continua a destare la massima preoccupazione, per i turisti e per tutti i vari lavoratori.

“Da Sindaci di località turistiche belle ed apprezzate – affermano i due primi cittadini - abbiamo riscontrato numerose problematiche di ordine pubblico e sicurezza che hanno accomunato la costa tirrenica e quella adriatica in questa stagione estiva (sin dai primi accenni del mese di maggio). Vogliamo segnalare che i rinforzi annunciati da Ministero e Prefetture sono giunti davvero tardivamente rispetto alle necessità manifestate dai Comuni: per il futuro, ciò appare superabile con una più incisiva ed efficace programmazione dell'organizzazione dei contingenti di FF.OO. Dobbiamo inoltre far presente che (pur tenendo a sottolineare l'encomiabile sforzo degli agenti impegnati) si sono registrate chiare difficoltà nella presenza sul territorio, ancorché non siano mancate le costanti informative dei Comuni”.

La natura prevalentemente giovanile del problema impone poi “uno sforzo di analisi, elaborazione e programmazione decisamente superiore a quello che ordinariamente si compiva prima dell'emergenza sanitaria.
Programmare, insieme ai servizi di ordine pubblico e sicurezza, specifiche e mirate azioni di assistenza e prevenzione di tutte quelle forme di disagio personale e fragilità sociale acuite o, comunque, scatenate dal lungo periodo di restrizioni che abbiamo (fortunatamente) iniziato a lasciarci alle spalle”.

Fonte: Ufficio Stampa

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