Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Grosseto ha effettuato un approfondito screening su oltre 30 soggetti (società e professionisti) che hanno richiesto ed ottenuto le agevolazioni in argomento, individuando talune posizioni più a rischio mediante attività di risk-analisys ed intelligence economico-finanziaria.
Sono stati scoperti 5 operatori economici (3 società operanti nei settori immobiliare e di distribuzione farmaci/beni per la persona; 2 società di professionisti, una operante nel settore contabile e l’altra nel settore legale) che hanno richiesto ed ottenuto complessivamente 60.000 euro di benefici statali (nelle due diverse tipologie di “finanziamento a fondo perduto” o “finanziamento garantiti”), non avendone in realtà i requisiti.
In particolare, l’irregolarità principale è stata l’aver indicato, nelle domande di fruizione dei finanziamenti, redditi/fatturati diversi (più bassi) di quelli effettivamente realizzati nel periodo pandemico, in realtà risultati in alcuni casi anche più alti rispetto ad anni precedenti; addirittura, in un caso la società richiedente, pur operando e conseguendo profitti, è risultato non presentasse dichiarazioni al Fisco da alcuni anni.I finanzieri del Nucleo P.E.F. hanno quindi segnalato 3 persone per ipotesi di reato di truffa aggravata (640bis codice penale) ovvero di indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato (316ter codice penale).
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