Liberazione di Firenze, cerimonia tra memoria e difesa del lavoro

È un anniversario della Liberazione nel segno della memoria e, in questo 2021, anche nel segno del lavoro e dei diritti. Le celebrazioni


11 agosto 1944-11 agosto 2021. Sono passati 77 anni dalla Liberazione di Firenze e oggi la città, come ogni anno, ricorda quel giorno. Questa mattina il sindaco Dario Nardella, insieme ai vigili del fuoco e a un lavoratore della Gkn, hanno suonato la Martinella. Quella mattina del 1944 la campana, sulla Torre di Arnolfo suonata dal vigile del fuoco Franco Budini, dette il segnale dell'insurrezione.

È un anniversario della Liberazione nel segno della memoria e, in questo 2021, anche nel segno del lavoro. Qui il programma delle commemorazioni.

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Alle 9 a Palazzo Vecchio, lato via dei Gondi, è stata deposta una corona di alloro alla lapide dettata da Piero Calamandrei a ricordo della Liberazione, mentre alle 10 in piazza dell’Unità italiana, con l’organizzazione e il coordinamento a cura dell’Istituto geografico militare, Ente dell’Esercito italiano, in collaborazione con il Comune di Firenze, è stata deposta una corona di alloro da parte delle autorità civili, religiose e militari al monumento ai caduti di tutte le guerre alla presenza dei Gonfaloni di Firenze, della Regione Toscana, della Città metropolitana e dei vari Comuni dell’area fiorentina, oltre ai labari della federazione delle associazioni partigiane e della associazioni d’arma e combattentistiche. A seguire, alle 10.30, sull’arengario di Palazzo Vecchio, si sono tenute le celebrazioni ufficiali con gli interventi del sindaco Dario Nardella, di un rappresentante della Gkn, della presidente dell’Anpi Firenze Vania Bagni e dei sindaci di alcuni Comuni, che sono stati teatro delle stragi nazifasciste: durante la cerimonia hanno preso la parola i primi cittadini di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti, di Marzabotto Valentina Cuppi, di Stazzema Maurizio Verona e di Monsummano Terme Simona De Caro.

Il sindaco Nardella ha poi parlato di un impegno per coltivare la memoria, che deve essere rivolto a rinsaldare un legame ideale tra chi ha vissuto il dramma e chi oggi custodisce i valori di libertà e democrazia. I rintocchi della Martinella questa mattina hanno suonato per la 77esima volta, ricordando "la grande forza del popolo fiorentino, che, chiamato all’insurrezione armata contro gli occupanti nazifascisti, si è ribellato all’oppressione e alla tirannia" ha detto il sindaco. Ecco un estratto del discorso di questa mattina.

"Furono giorni di gioia e di speranza, ma anche di dolore. Negli stessi momenti il Comitato di Liberazione Nazionale si insediava a Palazzo Medici Riccardi e una giunta comunale, designata dal CLN, si insediava a Palazzo Vecchio, assumendo per la l’amministrazione della città. Un anno dopo il presidente del Consiglio dei ministri Ferruccio Parri conferiva alla nostra città la Medaglia d’oro al Valor Militare. Uno straordinario riconoscimento ad una città libera - ha proseguito il discorso del primo cittadino. Ma non solo, Firenze si era resa libera. Fu la rivolta dei partigiani e della gente comune, di donne e uomini, di anziani e giovani che con coraggio e dignità si resero protagonisti del ritorno alla libertà della propria Città". Ricordando quei giorni, il sindaco ha poi fatto riferimento alle ultime manifestazioni che si sono svolte a Firenze, di No vax e no green pass. "Tra i manifestanti c’era chi portava la stella di David. Un paragone impossibile e intollerabile tra la persecuzione ebraica e le disposizioni sui vaccini. La stella di David cucita addosso è stato un simbolo doloroso, che per troppe persone ha significato famiglie distrutte, case abbandonate, deportazioni, sogni infranti, sofferenza e morte". "Credo che oggi siamo di fronte alla banalità dell’ignoranza. Ignoranza nella sua dimensione più misera. Quella che coniuga un uso distorto e inconsapevole della memoria all’indifferenza, alla sottovalutazione di ciò che è stato, alla superficialità e alla violenza, anche verbale, cui purtroppo una certa politica strizza colpevolmente l’occhio".

Riguardo alla vertenza Gkn, Nardella ha continuato. "Permettetemi in questa sede anche un riferimento a quanto sta avvenendo all’azienda GKN, una vicenda che tocca nel profondo la nostra comunità fiorentina. Siamo di fronte ad un comportamento aziendale grave ed ingiustificabile nei confronti del quale stiamo attivando tutte le possibili azioni. Voglio qui leggere il primo comma dell’articolo 4 della Costituzione repubblicana, nata proprio dalla liberazione dal nazifascismo: ‘La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto’. Per questo, per rendere concreto questo importante passaggio della nostra Costituzione chiedo che il Governo, nella persona del Primo ministro Draghi, intervenga direttamente per trovare una soluzione a questa crisi aziendale: perché le 423 famiglie coinvolte possano trovare una nuova strada dopo questo passaggio così complesso. Stamani abbiamo suonato la Martinella proprio insieme agli operai della GKN: insieme a Matteo, a Dario e agli altri rappresentanti dei lavoratori. Questo simbolo dimostra che non siete soli in questa battaglia. Non ci rassegneremo all’arroganza di chi mira al profitto senza rispettare e riconoscere il valore del lavoro".

"Grazie a voi tutti per aver condiviso anche oggi questo grande momento di gioia insieme a noi - ha concluso Nardella - viva l’undici agosto, viva la libertà e viva Firenze".

Dopo il primo cittadino ha preso la parola Dario Salvetti, della Rsu della Gkn di Campi Bisenzio, come rappresentante dell'assemblea permanente della fabbrica. "In un mondo fatto di individualismo noi ci troviamo ad avere la scena mediatica perché vogliamo tornare alla catena di montaggio" ha detto Salvetti, continuando che oggi non avrebbe voluto essere lì, ma "ad assemblare pezzi in fabbrica". La mail che ha avviato le oltre 400 procedure di licenziamento e l'annuncio di chiusura da parte dell'azienda, "hanno distrutto non una funzione produttiva, ma un corpo di diritti, e noi quei diritti li vogliamo per tutte e per tutti" ha concluso Salvetti.


Liberazione di Firenze, anche Empoli alle celebrazioni

Come ogni anno presente, tra gli altri, anche il Comune di Empoli con il Gonfalone civico, sorretto dal gonfaloniere, rappresentato dal vice sindaco, Fabio Barsottini. La cerimonia si è svolta nel rispetto delle norme vigenti contenute nel Decreto-legge 23 luglio 2021.

Questo il commento del vice sindaco: "Questa è la nostra storia e la nostra identità. Oggi abbiamo celebrato la liberazione di Firenze, ricordando quella resistenza che finalmente avrebbe cambiato per sempre la storia di Firenze e di tutto il nostro Paese. Con la libertà abbiamo conquistato diritti e doveri che ciascuno di noi deve rispettare. A ricordarlo, fra tutti gli intervenuti, spicca il rappresentante della GKN che in queste settimane stanno difendendo proprio quei diritti e quei doveri che troviamo scritti nella nostra Costituzione. Empoli ha dato il proprio contributo per la libertà e continueremo a fare la nostra parte per difendere la Democrazia e la nostra Costituzione".

Merlotti (Pd) in piazza con i lavoratori Gkn e Anpi Toscana

Il consigliere regionale del Partito Democratico Fausto Merlotti parteciperà alla manifestazione indetta da Anpi Toscana e dal presidio permanente dei lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio che si terrà questa sera a Firenze in occasione della ricorrenza della Liberazione di Firenze.

"Quella della Gkn è una vicenda ingiusta e dolorosa, davanti alla quale, però, non ci arrendiamo – spiega Fausto Merlotti – Parteciperò alla manifestazione di questa sera che cade in una ricorrenza importante per la città di Firenze e per tutta la Toscana e ringrazio Anpi Toscana per questa scelta di grande valore simbolico. La battaglia dei lavoratori della Gkn appartiene a tutto il nostro territorio, che rischia di subirne gli effetti diretti, ma non riguarda soltanto lo stabilimento di Campi Bisenzio, interessa tutti, perché vuole riaffermare il valore del lavoro e la dignità delle persone e dei lavoratori. E’ giusto e importante che le istituzioni siano presenti a fianco dei lavoratori, come hanno fatto fino ad adesso, e che continuino a lavorare alla ricerca di una soluzione positiva per una vicenda che ci ha mostrato il volto più vigliacco della speculazione".

L'intervento del capogruppo PD del Comune di Firenze Nicola Armentano

"Era l'11 agosto del 1944 quando, al suono della Martinella, i fiorentini difesero la propria città affiancando le truppe partigiane e alleate e riportando libertà e democrazia. Ho provato ad immaginare dalla torre di Arnolfo la Firenze di quel giorno. Ho chiuso gli occhi e ho provato a immaginarmi in quella città. Sentire colpi di artiglieria, vedere morti e feriti sulle strade. Macerie, paura, angoscia. Ma anche speranza. Poi quei rintocchi: il segnale della vittoria. E il pensiero mi è immediatamente andato ai tanti giovani caduti per la libertà, la nostra libertà. Una parte di quella generazione che non ha conosciuto la bellezza dell'adolescenza. Che all'improvviso è diventata adulta per far ripartire un Paese distrutto dalla guerra e dall'oppressione nazifascista. È sopratutto a loro che dobbiamo questo: alle future generazioni il compito di continuare a onorarli.

Da allora sono passati 77 anni ma siamo sempre qui in piazza della Signoria a ricordare quel momento come monito e segno di speranza. Non smetteremo mai di ringraziare chi ha permesso tutto questo. Quei "centomila morti" che sono oggi rappresentati nella nostra "legge".

Abbiamo avuto nella nostra città testimoni preziosi di quel momento che hanno saputo tenere viva questa storia che fa parte del nostro dna. Sta a tutti noi portare avanti il ricordo di quel momento e quei valori che ne sono tratti fondativi. La nostra città, come tutta la nazione, sta attraversando un momento delicato e difficile. Solo se lo affronteremo coesi per difendere i diritti di tutti e soprattutto rivolti a rafforzare la solidarietà come in quei giorni tragici di guerra ce la faremo. La presenza quest'anno dei lavoratori della Gkn non è certo casuale in questo senso: l'arroganza di chi si prende la vita e la dignità degli altri va combattuta oggi come allora.

Bello poi raccontare come la cultura può seminare pace: costruire con dignità il futuro portando con sé la memoria ma senza fomentare odio, come hanno fatto le donne di Cavriglia dopo la strage dei loro uomini da parte dei nazisti.

Infine da sottolineare la presenza in questa giornata dei sindaci voluta dal Sindaco di Firenze.
Facendo rete potremo difenderci con ancora più forza dalle continue insidie che anche sui nostri territori appaiono e vanno immediatamente combattute.
E la proposta lanciata dal sindaco Nardella di formare la rete tra i comuni che hanno vissuto la barbarie nazifascista può diventare un'ulteriore arma per costruire anticorpi a difesa della libertà.

Tutti insieme e uniti per ripartire e ricordare: buona festa Firenze liberata!".

Mazzetti (FI) e Anpit Firenze: “Sbagliato associare azienda a nazifascisti”

“Incredibile ma vero, la strumentalizzazione della vicenda GKN è arrivata ad associare, nemmeno troppo velatamente, il licenziamento degli operai al nazifascismo. Per di più in un giorno come l’11 agosto".

Sono le parole di Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia.

"Questa strumentalizzazione trasmette un messaggio altamente controproducente verso le aziende e verso i potenziali imprenditori: chi licenzia non è un occupante, non è un predatore, non è un criminale, il licenziamento non è un dramma, assumere e licenziare fanno parte della vita di ogni azienda. Anziché perdere tempo in queste strumentalizzazioni, sostenute e amplificate da chi il lavoro non sa nemmeno cosa sia né tanto meno cosa voglia dire il fare impresa, lavoriamo ad una seria riconversione degli operai. Certo, qui si parla di concretezza, di soluzioni, tanti preferiscono prima le staffette poi tirarsi a lucido per partecipare a queste strumentalizzazioni”.

“Siamo arrivati a questo: associare un’azienda al nazifascismo" le fa eco Giorgio Gargiulo, Presidente di ANPIT Firenze. "Un paragone assurdo come è assurdo che le Istituzioni si siano prestate a tutto questo. Non ci sono più parole per descrivere questa strumentalizzazione, per di più in un giorno che dovrebbe unire e non dividere".

"È purtroppo specchio di come le imprese siano osteggiate da una certa parte della nostra società e del nostro territorio in particolare. Se non cambiamo mentalità, se non la smettiamo di prendercela con gli imprenditori o peggio di suggerire più o meno apertamente questo genere di paragoni, illogici, le speranze di ripresa e di rilancio sono al lumicino”.

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