Lo scorso 19 luglio, nel tentativo di appropriarsi della merce senza pagarla, un giovane aveva aggredito un dipendente di un supermercato senese di Piazza Matteotti colpendolo con una bottiglia di vetro e riuscendo a darsela a gambe.
Pensava di averla fatta franca, ma ha avuto un eccesso di fiducia.
Difatti il giovane, per allontanare i sospetti su di sé, si era recato di nuovo al supermercato subito dopo il delitto, dichiarandosi testimone dei fatti, additando le responsabilità del delitto ad un coetaneo e recuperando il proprio telefono cellulare perduto durante la lotta con il dipendente.
Già dall’inizio la sua versione non convinceva gli investigatori della Squadra Mobile, che nei giorni a seguire hanno ricostruito minuziosamente i movimenti dei presenti sulla scena del crimine e nelle fasi immediatamente successive.
Particolarmente utili le telecamere del sistema di videosorveglianza del Comune di Siena, messe a confronto con quelle a circuito chiuso del supermercato.
È emerso quindi che il ragazzo, identificato quando è tornato sul luogo del delitto per recuperare il cellulare perduto, in realtà coincidesse col vero autore della rapina, non riconosciuto subito in quanto cambiatosi con abiti diversi da quelli indossati per commettere il furto.
La perquisizione in casa del giovane, disposta dalla Procura su richiesta della Squadra Mobile, fugava ogni dubbio: trovate le prove della sua responsabilità tra cui lo zaino ove ha occultato gli abiti utilizzati per il delitto.
Per lui è scattata la denuncia in stato di libertà per rapina.
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