Ex terrorista Tuti ai campi estivi neofascisti, Barnini: "Chiedo approfondimenti, non si può far finta di niente"

Brenda Barnini, sindaco di Empoli (foto gonews.it)

Anche il sindaco di Empoli Brenda Barnini commenta la notizia data da gonews.it e rivelata da Rai News sulla presenza dell'ex terrorista nero Mario Tuti ai campi estivi di Blocco Studentesco, associazione giovanile neofascista legata a movimenti nazionali come CasaPound. Lo fa con un post su Facebook:

"Questa notizia è agghiacciante. Intanto sapere che esistono centri estivi neofascisti e che nessuno fa niente per impedire che questo avvenga mi pare gravissimo. In più l’offesa per la nostra città e per la memoria delle vittime del terrorista nero Mario Tuti che va a insegnare a questi ragazzi che cosa?

La cultura della violenza, le sue gesta per cui è stato condannato e con le quali ha infangato la storia della nostra città? E c’è chi grida alla dittatura per il green pass! Stiamo veramente perdendo la bussola.

Domani farò formale richiesta di approfondimento sui contenuti e la legittimità di questi fantomatici centri estivi alla Prefettura competente e al Ministero degli Interni. Non si può far finta di niente".

La lettera inviata 

A livello formale ecco alcuni passaggi la lettera del primo cittadino al Prefetto di Firenze Alessandra Guidi: “Ho appreso con profondo sgomento che il sig. Mario Tuti, nato a Empoli nel 1946, condannato a 2 ergastoli per omicidio più altre condanne per la sua attività di terrorista, ha partecipato ad una iniziativa di un'organizzazione giovanile lo scorso mese di luglio. Le scrivo perché proprio a Empoli il 24 gennaio del 1975 il Tuti uccise a tradimento ed a sangue freddo due agenti della Polizia di Stato, il brigadiere Leonardo Falco e l'appuntato Giovanni Ceravolo, ferendo l'appuntato Arturo Rocca.

Ogni anno la nostra città commemora questo tragico evento, nel gennaio del 2019 abbiamo collocato una "pietra d'inciampo" davanti all'abitazione dove avvenne il duplice omicidio e la memoria di quei fatti drammatici è ancora viva nella nostra comunità.

Successivamente, lo stesso Tuti è anche stato complice di altri gravi fatti di cronaca, dalla rivolta nel carcere di Porto Azzurro all'omicidio in carcere di Ermanno Buzzi, sempre all'interno del campo del terrorismo di matrice neofascista. Sono consapevole che il nostro sistema giudiziario prevede misure alternative alla carcerazione, non entro nel merito di quanto disposto in questo senso verso Tuti; la nostra Costituzione garantisce diritti a tutti ed è giusto che anche chi è stato condannato possa godere di quanto previsto dalla legge e deciso dai giudici.

Tuttavia la nostra stessa Costituzione alla XII^ disposizione transitoria vieta la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del partito fascista; il decreto legge n. 122 del 26 aprile 1993, convertito con modificazioni con legge num. 205 del 25 giugno 1993, la c.d. legge Mancino, è intervenuta per contrastare la diffusione e la propaganda di movimenti che sostengono idee tese alla discriminazione razziale, etnica e religiosa. Mi chiedo quindi se si può ritenere opportuno, se non addirittura non possibile, la presenza di un terrorista ad una iniziativa di un'organizzazione giovanile.

Scrivo a Lei, anche a nome di tutti i cittadini del mio Comune che come troppi in Italia hanno pagato il loro tributo di sangue in anni terribili per la nostra Repubblica, la Magistrature, Partiti, Sindacati, Cittadini e Forze dell'Ordine che con i loro Caduti hanno contributo alla difesa ed alla tenuta della nostra democrazia, per chiederle di attivarsi presso il Ministero dell'Interno e l'autorità giudiziaria relativamente a questa iniziativa ed alla partecipazione di un soggetto pregiudicato con misure restrittive della libertà ancora in vigore, sicura della sua comprensione e della sua attenzione».



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