Una vittoria a sorpresa, ma schiacciante. Massimo Bagnoli detto 'Bolide' ha vinto il riconoscimento di 'Omo dell'Anno'. All'agriturismo Gherardini di Palaia, Santa Croce sull'Arno ha messo in campo ancora una volta tutte le sue forze per cercare di affrontare col sorriso questo momento particolare. Una cena con decine di persone e l'intento di celebrare la santacrocesità, o meglio, l'essere 'greggio'.
Tanti santacrocesi (e non) hanno partecipato all'appuntamento molto sentito e alla fine è stato Bolide a scippare lo scettro dell'Omo dell'Anno a Paolo Terreni detto 'Kojak'. Non era tra i candidati ma ha stravinto a sorpresa con 58 voti su 65 votanti.
Premi, ma anche attestati. Su tutti a Carlo Caramelli, ex calciatore e adesso vice allenatore al Gozzano: promosso in C, la società ha deciso di non iscriversi ma per Caramelli è arrivata la targa 'Tanto fo come mi pare'. A Claudio Ciabattini invece l'attestato del 'Cappottone', mentre Adamo Puccini ha preso quello di 'Grande icona della grande Cuoio'. Altro attestato a Maurizio 'Tanuccio' Giannoni come 'Primo dei non troppo greggi'.
Diamo uno sguardo all'albo d'oro. Nel 2001, 2002 e 2003 fu Marcone ad alzare il trofeo. Nel 2004 toccò a Alberto Banti (vincitore anche nel 2006), nel 2005 al noto Masoni, nel 2007 a Andrea Gufoni. Nel 2008 la palma andò a 'Mastino', nel 2009 a Maurizio Marmugi, a tutti noto come 'Aci'. E poi, di seguito, nel 2010 Paolo Sordi, 2011 Paolo 'Kojak' Terreni, 2012 Gianluca Melai, 2013 Paolo 'Pelo' Bracci, 2014 Andrea 'Dollaro' Berti, 2015 Roberto Filippetti (Il Maestro), 2016 Roberto 'Urbino' Taddei, 2017 Maurizio Zini e nel 2018 nuovamente Paolo Sordi, poi Gronchi. Nel 2019 Giovanni Gronchi, nel 2020 Paolo Terreni. Ora sta a Massimo Bagnoli tenere alto il nome dell'Omo dell'Anno.
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