Nel mondo sono circa 1 miliardo le persone con disabilità. Ma quello che forse non ci si aspetta è che l’80% vive in Paesi in via di sviluppo, quelli che più sono carenti per quanto riguarda la prevenzione e la cura delle patologie che portano a tale condizione. Povertà e disabilità sono, quindi, fortemente legate, con dinamiche che coinvolgono non solo i soggetti direttamente colpiti ma spesso anche i bambini, essendo questi a carico loro.
In un Paese come il Burkina Faso, tra i più poveri del pianeta, CBM ltalia lavora al fianco delle persone con disabilità con azioni volte all’inclusione per fare in modo che non siano emarginate e la loro qualità di vita risulti migliore.
CBM: organizzazione attiva dal 1908
CBM (Christian Blind Mission) è un’organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura delle patologie visive e nell’inclusione delle persone con disabilità in Africa, Asia e America Latina. Nasce nel 1908 ed è attualmente presente con 460 progetti in 48 paesi.
Dal 2001 è operativa CBM Italia Onlus, che nel 2019 ha portato aiuto a circa 1 milione di persone nei paesi in via di sviluppo e in Italia. La nuova campagna Break the Cycle interessa 12 Paesi di Africa, Asia e America Latina per un totale di 26 progetti. L’obiettivo è quello di spezzare il ciclo che lega povertà e disabilità con interventi concreti sulla salute, l’educazione e l’inclusione sociale, per mettere al centro le persone con disabilità e i loro diritti attraverso l’approccio CBID (Community Based Inclusive Development). Il progetto Coltivare l’inclusione – sicurezza alimentare e resilienza delle famiglie vulnerabili in Burkina Faso, con il supporto dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è inserito in questa campagna.
CBM in Burkina Faso
La presenza di gruppi terroristi jihadisti in Burkina Faso rende la situazione umanitaria del Paese ancora più delicata, con circa il 50% della popolazione in povertà. La situazione politica si somma a un territorio con una conformazione geografica che lo vede arido, privo di sbocchi al mare e con scarse risorse naturali ed economiche. Le attività più diffuse sono di tipo agricolo ma risultano insufficienti per soddisfare il fabbisogno della popolazione.
CBM, con il progetto triennale della campagna Break the Cycle (2018-2021), ha investito sulla formazione delle persone in agricoltura e allevamento. I soggetti coinvolti sono soprattutto donne e persone con disabilità, le categorie più vulnerabili e quindi maggiormente a rischio povertà ed emarginazione. Inoltre, sono stati realizzati interventi di advocacy e sensibilizzazione sulla disabilità ma anche opere idriche per fare in modo che le persone abbiano l’acqua pulita nei pressi dell’abitazione.
Ecco alcuni risultati conseguiti nei primi 6 mesi del terzo anno di progetto:
- Formazione di 388 produttori, di cui 117 in tecniche di agro-forestazione e allevamento.
- La maggioranza dei produttori e degli allevatori hanno ottenuto ricavi dalle loro attività. Ciò ha consentito loro di comprare cibo, mandare i figli a scuola, accedere a cure mediche. Il 95% delle attività sono ancora in attivo.
- Il 95% degli orti è stato sfruttato durante la stagione delle piogge e si sperimentano due stagioni di produzione: ciò consente pasti regolari e quindi sostenibilità dell’intervento a medio-lungo termine.
- 998 persone sono state sensibilizzate sulla promozione dei diritti delle persone con disabilità e l’accesso alla terra.
La situazione umanitaria in Burkina Faso è stata ulteriormente aggravata dall’emergenza Covid-19, particolarmente difficile per le persone con disabilità avendo esse da un lato minore possibilità di accesso alle cure per il Covid-19 poiché già affette da patologie e dall’altra maggiore problematicità nell’ auto proteggersi. CBM si è attivata a fianco della popolazione con interventi concreti quali:
- Donazione di 150 kit di viveri e igienici.
- Distribuzione in 52 strutture di sapone e dispositivi per il lavaggio delle mani.
- Al fine di prevenire la diffusione del virus CBM ha realizzato e distribuito materiale di sensibilizzazione presso i partner locali, i comitati di gestione dei pozzi comunitari, nei luoghi pubblici e di culto.
- Attivazione della produzione di gel idroalcolico presso la Direzione Regionale della Salute perché venga distribuito ai 3 distretti sanitari e 110 centri di salute.
Uno sguardo all’Italia
Una parte del progetto in Burkina Faso ha avuto luogo in Italia, con attività nelle scuole primarie di sensibilizzazione rivolte a bambini, genitori e insegnanti. Anche la comunità Burkinabé è stata coinvolta: CBM si è impegnata nella formazione.
Si è interagito con gli alunni attraverso dei laboratori ludici incentrati sul Burkina Faso, le sue attività produttive locali e le sue condizioni; particolare cura è stata dedicata ai temi dell’inclusione delle persone con disabilità e della sicurezza alimentare. Lo svolgimento è parzialmente continuato anche durante l’emergenza Covid-19 in forma digitale, attraverso laboratori a distanza.