Brahms al Maggio Musicale: dopo il concerto diretto da Mehta la semifinale degli Europei

Zubin Mehta e Daniel Barenboim (foto Michele Monasta)

Ultimo appuntamento con il ciclo di concerti dedicati al compositore Johannes Brahms con il maestro Zubin Mehta sul podio e il maestro Daniel Barenboim al pianoforte


Dopo i due trionfali concerti sinfonico corali con l’esecuzione della Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven diretti dal maestro Zubin Mehta dello scorso 2 e 3 luglio, il primo in Teatro e il secondo a Massa in Piazza Aranci, l’83esima edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino prosegue con l’ultimo appuntamento per il ciclo dei concerti dedicati al compositore Johannes Brahms con il maestro Zubin Mehta sul podio, l’Orchestra del Maggio e la presenza di eccellenti solisti. Dopo Pinchas Zukerman l’8 giugno, Amanda Forsyth e Pinchas Zukerman il 12 giugno e Daniil Trifonov il 18 e 21 giugno, ora è la volta del maestro e pianista Daniel Barenboim, martedì 6 luglio 2021, alle ore 20. In programma: la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 e il Concerto in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 83

I maestri Zubin Mehta e Daniel Barenboim, amici fraterni di una vita, hanno tra loro un sodalizio artistico che per innumerevoli volte li ha portati a condividere il palcoscenico non solo al Maggio. Recentemente le ultime occasioni per ascoltarli assieme sono state effettivamente a Firenze: il 2 giugno 2019 (in cui sono state eseguite composizioni di Edgard Varèse, Ludwig van Beethoven e Nicolaj Rimsky-Korsakov) e il 23 giugno 2020 (con in programma musiche di Franz Schubert e Ludwig van Beethoven).

In apertura del concerto, la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90, definita da Hans Richter “l’Eroica di Brahms”, che fu composta abbastanza rapidamente da un Brahms nel pieno periodo della sua maturità artistica: era amato dai suoi estimatori, era considerato dal mondo musicale del tempo il più eminente e il più grande musicista dopo Bach e Beethoven ed era talmente contento di sé da canticchiare per strada, nel corso delle passeggiate quotidiane a Wiesbaden dove era in vacanza, i temi del lavoro fra i quali quel motivo di tre note, fa-la bemolle-fa, che la apre ripetendo secondo la nomenclatura alfabetica tedesca (F A F) le iniziali del motto giovanile “Frei aber froh”, libero ma felice. Il successo ottenuto alla prima esecuzione fu grandioso e la Sinfonia, definita con autoironia dall’autore “disgraziatamente troppo celebre”, conquistò in breve tutta Europa. Clara Schumann la descrive come un’opera grandiosa e piena di poesia dove “tutti i movimenti scaturiscono come da una colata unica, da un battito del cuore, ogni movimento un gioiello”. Il programma prosegue con Concerto in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 83, il più lungo e imponente di tutta la storia della musica che scavalca, e in un certo senso annulla, tutta la storia più recente di questo genere, vincolato, con i Concerti di Chopin e Mendelssohn, e un po’ anche con quello di Schumann, per mantenersi nei limiti del brillante e del lirico senza tentare avventure formali troppo ambiziose. Si tratta di un’opera complessa e tormentata, ma anche di ricchezza eccezionale con un’ossatura formale che anziché limitarsi ai tre tempi consueti al concerto per strumento solista - in quanto genere storicamente minore, storicamente più destinato all’intrattenimento e all’esibizione che non all’impegno concettuale e formale - si estende ad accoglierne quattro, come se fosse una sinfonia, con l’introduzione fra il primo tempo e l’Andante di un movimento in qualche modo riconducibile alla funzione dello Scherzo. Riguardo il protagonismo dello strumento solista, Brahms riserva un’attenzione particolare grazie a una scrittura solida e vigorosa, dove sono numerosi i passaggi virtuosistici, che riesce a imporsi su un tessuto orchestrale pur fitto e articolato.

Al termine del concerto, per chi vorrà, sugli schermi televisivi installati in sala Zeffirelli e nel foyer di platea si potrà seguire la partita della semifinale degli Europei 2020 tra Italia e Spagna.

Fonte: Maggio Musicale Fiorentino - Ufficio stampa

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