Mazzeo incontra i lavoratori del settore elettrico e pubblici servizi

Il presidente del Consiglio regionale riceve una delegazione sindacale al Palazzo del Pegaso: “Scriverò ai ministri interessati per modificare la norma del codice degli appalti che rischia di far perdere in Toscana 7mila posti di lavoro” di Emmanuel Milano, 30 giugno 2021

Firenze – Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha incontrato una delegazione sindacale dei lavoratori del settore elettrico e dei pubblici servizi che hanno proclamato per oggi, 30 giugno, una giornata di sciopero nazionale e hanno manifestato davanti a tutte le prefetture italiane.

Una protesta organizzata per chiedere la cancellazione dell’articolo 177 del codice degli appalti che i sindacati di categoria, Filctem-Cgil, Femca e Flaei-Cisl, Uiltec-Uil, sostengono obbligherà le aziende concessionarie a esternalizzare l’80% di tutte le attività, anche nei casi in cui vengano svolte dal proprio personale. Una norma che avrebbe ricadute drammatiche sul personale delle aziende elettriche e del gas, con la prospettiva di perdere quasi 150 mila posti di lavoro se non si interverrà immediatamente. All’incontro con il presidente Mazzeo erano presenti i rappresentati di Flaei/Cisl, Filtcem/Cgil e Uiltcem/Uil.

Una vertenza che ha il pieno sostegno del Consiglio regionale e del presidente Mazzeo: “Quella sollevata dai sindacati è una problematica che investe direttamente non solo il mondo del lavoro, ma anche tutte le famiglie. Infatti se quella norma del codice degli appalti non sarà modificata ci saranno migliaia di posti di lavoro a rischio. I sindacati hanno calcolato che solamente in Toscana vi siano circa 7mila lavoratori, fra diretti e indiretti, interessati”.

“Ma oltre alla questione occupazionale - ha aggiunto il presidente dell’Assemblea regionale - avremmo anche possibili conseguenze negative sul lato della qualità dei servizi e della sicurezza per le famiglie della Toscana. Perché si rischierà lo smantellamento di un settore che ora si basa su competenze e capacità di lavoratori altamente qualificati e proprio in rami tecnologici e produttivi fondamentali, su cui nei prossimi anni, grazie anche alla spinta positiva dei fondi UE, sono previsti ingenti finanziamenti da parte delle imprese per migliorare reti e servizi e per accrescere i livelli occupazionali”.

“Tutto questo - ha concluso Mazzeo - oggi è messo a rischio da quella norma nel codice degli appalti che obbliga le aziende concessionarie a esternalizzare l’80% di tutte le loro attività. Scriverò una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, e al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per sollecitare la modifica di una norma che rischia di essere punitiva nei confronti dei lavoratori e delle imprese di un settore fondamentale della nostra economia e nello stesso tempo rischiosa per la qualità del servizio e la sicurezza per i cittadini utenti”.

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