"Angeli” è il titolo del quadro che Emilio Cavani, 87 anni, noto come “il pittore delle Alpi Apuane”, ha consegnato oggi agli operatori dell’ospedale “San Luca” di Lucca, che lo hanno curato e fatto guarire dal Covid.
“Sono stato ricoverato per circa due mesi fra il San Luca, per due volte, e la Cittadella della Salute Campo di Marte - ricorda Cavani, visibilmente emozionato e contento di incontrare nuovamente il personale sanitario lucchese - e sono stato anche in condizioni critiche. Avevo promesso che se ne fossi uscito vivo, avrei realizzato e donato all’ospedale un quadro che rappresentasse le mie emozioni di paziente e che costituisse un ringraziamento per gli operatori, i miei angeli appunto, in particolare quelli del setting B in cui sono stato a lungo ricoverato. E così, appena sono tornato nella mia Garfagnana e ho potuto ricominciare a dipingere, ho tenuto fede a questa promessa".
"Quando ero nel letto dell’ospedale - continua - vedevo tanto bianco, varie sagome tutte bardate e gli occhi belli delle infermiere; sono inoltre rimasto colpito dalle frasi di incoraggiamento che gli operatori scrivevano sulle loro tute e divise. Il quadro, un 80x80 cm su tempera, evidenzia soprattutto questi aspetti ed è un regalo a chi mi ha aiutato a guarire e mi ha curato con amore e professionalità. Fortunatamente è andato tutto bene, come era scritto su quelle sagome bianche”.
Il medico della direzione sanitaria ospedaliera Sergio Ardis, a nome di tutto il personale del San Luca, ha ringraziato l’artista per il graditissimo dono e ha annunciato che verrà sistemato in un luogo significativo dell’ospedale, nella sala “Piera Sesti” in cui si svolgono tutti i più importanti incontri ed eventi.
Presenti alla consegna la responsabile della struttura Assistenza infermieristica ospedaliera Luisa Natucci e alcuni operatori in rappresentanza di tutto il setting B, in cui Emilio Cavani è stato curato e assistito: la coordinatrice infermieristica Cinzia Menconi, l’infermiera Daniela Pierotti e l’infermiera Maria Vittoria Timoni. A quest’ultima il pittore ha fatto una dedica speciale all’interno del quadro, proprio per la sua disponibilità e professionalità.
L’artista ha anche donato un altro suo quadro, dedicato alla Pastorizia in Garfagnana, al medico Claudio Scarpellini, che - questo è il ricordo che Cavani ha voluto condividere - in quei giorni difficili ha anche soddisfatto la sua richiesta di procurargli i giornali. Grazie alla lettura dei quotidiani ha infatti potuto sapere cosa stava succedendo all’esterno dell’ospedale.
Fonte: Asl Toscana Nord Ovest - Ufficio stampa
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