Il mondo della danza e della cultura italiana piange la scomparsa di Carla Fracci. Classe 1936, originaria di Milano, il suo nome è legato al Teatro alla Scala della sua città. Lì si era diplomata nel 1954, quattro anni dopo era diventata prima ballerina.
Firenze le conferì un incarico istituzionale nel 2009, dove divenne assessore alla cultura e allo spettacolo per la Provincia di Firenze, sotto la presidenza di Andrea Barducci.
In precedenza, nel 2008, ricevette le Chiavi della Città di Firenze, tra i massimi riconoscimenti. Lo scorso anno invece era stata annunciata come madrina di 'Arte in Ballo' al teatro Manzoni di Pistoia.
Il suo legame con la Toscana verteva anche sull'amicizia con Andrea Bocelli, per il quale ha partecipato a molte iniziative nel suo Teatro del Silenzio di Lajatico.
Nardella: "Carla Fracci la nostra stella nell'arte incantatrice della danza"
"Apprendo con dolore della morte di Carla Fracci, la nostra stella nell'arte incantatrice della danza. Mi stringo ai suoi cari e ricordo in lei anche l'amministratrice, assessora alla Cultura nella Provincia di Firenze che sviluppò legami con la Russia, prese le parti dei bambini Saharawi, l'impegno per la salvaguardia del Maggio Musicale Fiorentino. Sono solo tre espressioni di un impegno portato avanti con discrezione e autorevolezza. Ho stretto un bel legame di amicizia con Carla Fracci e nel corso degli anni ho avuto modo di collaborare spesso con lei, coltivando insieme la passione per la buona amministrazione, per la musica, per la cultura che fa crescere il senso di un'appartenenza comune fondata su ciò che dura".
Giglioli: "Nel '99 ospite della Festa del Teatro di San Miniato"
Oggi ci ha lasciato Carla Fracci, una delle ballerine più famose di tutto mondo, l'étoile che, nel corso della sua straordinaria carriera, si è esibita con i più grandi, da Nureyev a Baryshnikov.
Nel 1999 abbiamo avuto l'onore di averla a San Miniato: diretta dal marito e regista Beppe Menegatti, fu interprete dello spettacolo principale di quell'edizione della Festa del Teatro, “Cavaliere di Ventura” di Cavosi. Tornò nella nostra Città, per l'ultima volta, nel 2012, quando fu ospite nell'auditorium del seminario vescovile, insieme al marito, del terzo “Venerdì del Dramma”, per parlare de «L’irrompere del sacro nel linguaggio della danza». Perdiamo una figura di riferimento fondamentale per il panorama della danza italiana e mondiale e una donna di straordinaria cultura e raffinatezza che così tanto ha dato al nostro Paese.
Giani: “Inarrivabile artista, donna straordinaria”
“Una grandissima, inarrivabile artista, ma anche una donna di straordinaria ricchezza umana e culturale. La sua scomparsa è una grande perdita per tutto il nostro Paese”. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, esprime così il suo cordoglio per la morte di Carla Fracci. “Ricordo – prosegue – il suo legame speciale con Firenze e con la Toscana, qui aveva casa, e la sua esperienza come assessore provinciale alla cultura, una testimonianza concreta – conclude il presidente – di un altro fondamentale aspetto della sua figura: il forte impegno civile e sociale”.
Il ricordo da Montalcino, dove fu premiata nel 2003
“Guardatevi intorno: siete al centro morale del mondo. Qui si fonde la bellezza con la sapienza. La visione è completa, la Terra ed il Cielo concorrono per offrirvi un unico irripetibile, che dà il senso di quello che dovrebbe essere la Pace nel mondo. La Pace semplice è per tutti gli uomini di buona volontà ed anche per tutti gli altri… La Pace, quella vera”. Questa è la bellissima dedica di Carla Fracci, una delle ballerine più talentuose e importanti della storia, scritta in occasione del Premio Casato Prime Donne ricevuto al Teatro degli Astrusi di Montalcino nel 2003. La Giuria che attribuì i premi quell'anno era formata da Francesca Colombini Cinelli (Presidente), Mario Guidotti (segretario), Baldassarre Filippo Fanti, Massimo Ferretti, Mario Fregoni, Vittorio Galgani, Claudio Galletti, Mario Luzi, Riccardo Margheriti, Anna Pesenti, Leone Piccioni, Ugo Ronfani e Segio Zavoli. La Fracci ci ha lasciato oggi, il mondo della cultura italiana (e non solo) è in lutto. Definita dal New York Times “prima ballerina assoluta”, Fracci è stata una stella di prima grandezza nei teatri di tutto il mondo, un personaggio amato e dalla grande personalità. Il premio Nobel Eugenio Montale le dedicò una poesia. “Una donna dal talento straordinario - ha detto alla Montalcinonews Donatella Cinelli Colombini, produttrice di vino e ideatrice del Premio Casato Prime Donne - la prima grande étoile italiana di livello internazionale. Lei ha mantenuto un'attività molto forte in campo artistico per moltissimi anni dedicandosi anche allo sviluppo della danza nella parte amministrativa anche se il suo campo era quello artistico dove, insieme al marito (il regista Beppe Menegatti ndr), ha promosso tanti talenti. Una persona molto disciplinata ma anche molto garbata, gentile e attenta, capace di guardare i dettagli. Mi è rimasta molto affezionata, l'ho ritrovata pochi anni dopo la consegna del Premio a Siena in occasione del Palio. Non amava il bagno di folla, guardava molto i particolari. Sono sempre stata colpita da questa sua precisione. La Fracci ha mantenuto un ricordo affettuoso del nostro territorio e la sua dedica è stata una delle più solerti”.
Sacchi: "Ci lascia una leggenda"
“Ci ha lasciato una leggenda che con delicatezza e leggiadria infinite ha impresso un segno indelebile nella storia della danza del nostro Paese e del mondo”. Lo afferma l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi alla notizia della morte di Carla Fracci.
“A Firenze - ricorda Sacchi - Carla Fracci è stata assessore alla cultura e allo spettacolo della Provincia, dal 2009 al 2014. Nel 2008 aveva ricevuto le Chiavi della città, il prestigioso riconoscimento attribuito dall'Amministrazione comunale”.
“Alla famiglia - conclude - giungano le condoglianze dell’amministrazione e mie personali. Noi la immaginiamo continuare a danzare per sempre, leggera tra le nuvole”.
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