Con il nuovo piano delle riaperture, che prevede la ripresa di diverse attività scaglionate in vista dell'estate e l'allentamento progressivo del coprifuoco, i Circoli si fanno sentire. Già la scorsa settimana i Circoli Arci dell'Empolese Valdelsa si erano espressi sulle nuove norme: "L’ultimo decreto sulle riaperture, pur confermando la possibilità della somministrazione da parte dei Circoli, ha però lasciato bloccate e sospese le attività, anche se analoghe a quelle di altre realtà che hanno invece riaperto. Un controsenso inspiegabile". Un'attesa che si prolungherà fino agli inizi di luglio, come denunciano Acli e Arci della Toscana: "Dimenticati dal governo" (Qui la notizia).
Ad oggi dunque i "Centri culturali, centri sociali e ricreativi", vedono ancora sospese le proprie attività e anche la politica si schiera al fianco dei Circoli.
I commenti
Il sostegno di Alessio Falorni, presidente dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa
Nuovo decreto: mentre le riaperture procedono speditamente, in base a un cronoprogramma che ha ormai assunto una cadenza quindicinale, i Circoli sociali, culturali e ricreativi potranno svolgere attività sociali solo a partire dal 1 luglio. Impedendo così ai numerosi Circoli Arci disseminati nel territorio dell’Empolese Valdelsa di poter organizzare una qualsiasi iniziativa di carattere sociale: dalla proiezione di un film a una rappresentazione teatrale o da una tombola.
Una ingiustizia, se paragonata ad altre situazioni che comportano necessariamente un maggior numero di persone, che ha suscitato una reazione di protesta da parte della presidente del Comitato Circoli Arci Empolese Valdelsa, Chiara Salvadori.
In merito alla questione interviene anche il Presidente dell’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa, Alessio Falorni, il quale sottolinea che “i Circoli Arci svolgono un ruolo significativo nel promuovere la socialità delle persone all’interno dei territori, dal capoluogo alle frazioni, e non si comprende pertanto perché debbano essere penalizzate solo considerando come requisito l’ente e non l’attività svolta. Ci sono tante attività – prosegue Falorni – che sono già aperte o riapriranno nel giro di pochi giorni che comportano necessariamente un afflusso di persone nettamente superiore a quello dei Circoli, ed è per questo che ritengo tale provvedimento ingiusto e per certi aspetti paradossale”.
“Colgo l’occasione per ricordare – osserva Falorni – che i Circoli Arci hanno da tempo manifestato la loro piena disponibilità nel mettere a disposizione le loro sedi per accelerare il Piano vaccinale, a conferma dell’insostituibile funzione sociale che deriva dalla loro storia e che in questa fase può rappresentare anche un aiuto per uscire al più presto da questa situazione di emergenza”.
“Per tutti questi motivi – conclude il Presidente dell’Unione – mi auguro che le istituzioni prendano atto di questa importante differenza, anticipando la data in cui i Circoli potranno svolgere liberamente tutte le loro attività, sempre nel rispetto dei protocolli e della massima sicurezza”.
Ripensare al termine del primo luglio: Mazzantini e Parrini chiedono la ripartenza
Non piace al senatore Dario Parrini e al segretario della federazione Pd Empolese Valdelsa Jacopo Mazzantini la decisione del Governo di rimandare al 1^ luglio il divieto per i circoli di svolgere attività sociali e culturali.
"Si apre tutto ma non i circoli dove fra l'altro il tracciamento è facile visto il tesseramento e i soci sono per lo più anziani vaccinati-afferma Mazzantini- non si possono trattare in modo diverso situazioni pressoché identiche. Non far fare attività sociali e culturali alle case del popolo, ai circoli Arci e Acli non ha senso quando altre attività come teatri, cinema, eventi sportivi sono già aperte o lo faranno a breve.
Ma alla considerazione giuridica si aggiunge quella politica: i circoli costituiscono il nostro tessuto associativo, presidi del territorio, una rete di volontariato che ha un ruolo sociale fondamentale. Con le loro attività si autofinanziano e attivano una serie di servizi preziosi per la comunità e si ravvivano soprattutto i centri più piccoli e le frazioni."
"Nell'ultimo anno mi sono battuto con forza in Parlamento per garantire ai circoli parità di trattamento rispetto a realtà simili e perché venisse riconosciuto il loro essenziale ruolo sociale- afferma il senatore Parrini- Continuerò a farlo perché pur condividendo il principio di prudenza e gradualità che ha ispirato le decisioni governative non mi sembrano corrette scelte che appaiono discriminatorie come quella sulle attività sociali e culturali.
Vorrei ricordare che grazie lotta condotta in Parlamento sono arrivati nei mesi scorsi due risultati importanti: il fondo speciale di 100 milioni per i ristori agli enti del terzo settore, tra i quali i circoli ricreativi, fondo per il quale sono in corso le procedure di assegnazione e che darà ossigeno importante a molte strutture e il mio emendamento al decreto legge 2/21 che dal 13 marzo ha permesso che ai circoli venissero applicate le stesse regole dei pubblici esercizi per quanto riguarda la somministrazione di alimenti e bevande. Adesso metteremo in campo ogni sforzo possibile affinché ci sia un ripensamento sul termine del primo luglio e una equiparazione ad altri luoghi di svolgimento di attività culturale".
Arci Pisa: "Si continua a discriminare il mondo del terzo settore"
Il nuovo decreto per le riaperture continua a discriminare il mondo del terzo settore e, posticipando al primo luglio la possibilità di riprendere le attività dei centri culturali e ricreativi, mette ancora più in difficoltà le nostre basi associative.
Sono in fase di ripartenza gli spettacoli aperti al pubblico, le attività sportive, le fiere ed i convegni, paradossalmente soltanto per i Circoli niente sarà possibile fino a luglio, pur avendo provveduto all'adeguamento nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza, al tracciamento dei soci e a quant'altro richiesto dalle normative.
Le stesse attività che, per altri soggetti, sono concesse, non lo sono invece per le realtà del terzo settore, realtà che tanto hanno fatto per aiutare e sostenere le persone che più avevano bisogno nel periodo dell'emergenza sanitaria.
A livello nazionale la nostra Associazione, insieme a un'altra grande realtà come le ACLI, si sta muovendo per proporre alcune soluzioni che riconoscano il ruolo determinante dei Circoli per la ripartenza del Paese, e l'importanza che l'associazionismo culturale ha nel combattere la solitudine e l'isolamento sociale, mettendo in atto azioni di socialità responsabile.
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