Dalle 10 di questa mattina sono al lavoro i consulenti nell'azienda tessile di Oste di Montemurlo, dove il 3 maggio scorso Luana D'Orazio ha perso la vita, trascinata nel macchinario, un orditoio. È proprio il macchinario ad essere al centro degli accertamenti tecnici disposti dalla procura di Prato.
Agli accertamenti partecipano, oltre all'ingegnere incaricato dal pm titolare delle indagini, una squadra di vigili del fuoco, il personale dell'Asl Toscana centro e i consulenti tecnici delle parti. Rispettivamente della famiglia della giovane, e della titolare della ditta e il manutentore del macchinario i due indagati per omicidio colposo.
Su un altro macchinario sequestrato all'interno della ditta, speculare al primo orditoio, è in corso una comparazione di cui si sta occupando il consulente della procura. Gli accertamenti dovranno rispondere a vari quesiti posti dalla procura, il principale è se i sistemi di sicurezza dell'orditoio siano stati manipolati. L'attività della fabbrica, che conta circa 20 lavoratori, è andata avanti senza interruzioni durante le operazioni peritali.
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