Il presidente della Giunta regionale, Eugenio Giani, ha parlato di “interrogazione anomala e inammissibile, che riguarda un atto della precedente Legislatura, che mi vedeva presiedere quest’Aula”, ma “per rispetto”, ha aggiunto, ha risposto alle domande poste dal consigliere Francesco Torselli, sulle modalità di presentazione, discussione e approvazione dell’emendamento di modifica delle leggi regionali 20/2006 e 69/2011, in materia di depurazione a carattere prevalentemente industriale.
L’interrogazione, ricordando la notizia della recente indagine della Magistratura, si sofferma sulle modalità che portarono il Consiglio regionale all’approvazione di un emendamento del gruppo del Partito democratico, alla normativa sugli scarichi, nella seduta del 26 maggio 2020. Diverse le richieste del consigliere Torselli: se l’emendamento poteva essere considerato un “fuori sacco” e quindi votabile anche senza l’espressione formale del parere di regolarità tecnica da parte degli uffici; per quali motivi il presidente del Consiglio non abbia rinviato l’emendamento alla Commissione competente; se sussistevano motivi di urgenza tali, all’approvazione dell’emendamento, da non poter procedere né con il rinvio in Commissione né con la sospensione temporanea dei lavori d’Aula, al fine di ottenere il parere di regolarità tecnica; infine, per sapere se la decisione di non illustrare l’atto, limitandosi alla lettura del dispositivo, da parte del Presidente, fu presa dai consiglieri proponenti o se invece fosse prassi di quella seduta decisa dalla Conferenza di programmazione dei lavori.
“Nel mio vocabolario non esiste l’espressione ‘emendamento fuori sacco’”, ha affermato Giani, invitando a “toni e linguaggi tali da consentire la necessaria sintonia istituzionale all’interno di questo consesso”. Il presidente ha quindi affermato di aver dato lettura dell’emendamento in oggetto, e che “tutto lascia presumere che lo stesso sia stato inserito nelle cartelline”. Giani ha inoltre fatto presente come – a norma dell’articolo 138 del Regolamento interno del Consiglio regionale – le proposte emendative che non prevedono aumento di spesa o di minore entrate non necessitano del parere da parte degli uffici. “Le domande da lei poste – ha concluso il presidente della Giunta – sembrano valutazioni da inquisizione sul mio retro pensiero”.
“Nessun riferimento a retro-pensieri, ma solo l’esigenza di fare chiarezza su una vicenda abbastanza attenzionata in questi giorni”, così il consigliere Torselli, che si sarebbe aspettato di avere risposte esaurienti alle sue precise domande. Secondo il consigliere, di fronte a emendamenti di evidente complessità e dal carattere prevalentemente tecnico, sarebbe stato opportuno la sospensione dei lavori dell’Aula per i necessari approfondimenti, come pare fosse stato richiesto da diversi consiglieri. “L’intento della mia interrogazione era appurare se fosse stata distribuita copia dell’emendamento ai consiglieri e se fosse ben chiaro a tutti ciò che si apprestavano a votare” , ha concluso Torselli.
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