Una tragedia si è consumata oggi, lunedì 3 maggio, a Oste, alle porte di Montemurlo. Una 23enne è deceduta dopo un incidente sul lavoro in un'azienda tessile di via Garigliano. Il fatto è avvenuto intorno alle 10. Stando a una prima ricostruzione, la giovane sarebbe rimasta incastrata in un macchinario, un'orditura.
Sul posto sono arrivati i sanitari inviati dal 118, che hanno potuto solo constatare il decesso della 23enne. Presenti i vigili del fuoco di Montemurlo e Prato - che hanno recuperato il corpo -, oltre ai carabinieri, al magistrato e al personale Asl.
Il macchinario presso il quale è avvenuto l'incidente è stato posto sotto sequestro per consentire di effettuare tutti i necessari accertamenti.
Il sindaco di Montemurlo Simone Calamai si è espresso così: "Sono profondamente scosso da quanto avvenuto e mi fa ancor più male sapere che questa ragazza era diventata da poco madre di una bambina, un pensiero che mi lascia davvero sgomento. È una tragedia che colpisce tutta la comunità montemurlese e mi stringo in segno di cordoglio, anche a nome di tutta l'amministrazione comunale, alla famiglia della giovane. Oggi, tra l'altro, per Montemurlo è un giorno particolare, è la Festa patronale della Croce. A causa del Covid le celebrazioni sono in forma ridottissima ma nell'ambito della cerimonia abbiamo deciso con il parroco Don Gianni di ricordare la giovane operaia e tutti gli altri morti sul lavoro. Non possiamo rimanere indifferenti davanti ad un dolore così grande che colpisce tutti".
Disposta l'autopsia
La giovane, residente nel Pistoiese, era dipendente della ditta da circa un anno, la 'Orditura Luana' a Oste. La tragedia, secondo gli investigatori, si sarebbe consumata in brevissimo tempo. Poco lontano dalla giovane c'era un collega girato di spalle. Quando si è voltato avrebbe visto ciò che era appena accaduto, dando l'allarme e riferendo di non aver sentito grida di aiuto.
La salma è stata trasferita all'obitorio di Pistoia per l'autopsia. Tre mesi fa, agli inizi di febbraio, un altro incidente mortale sul lavoro si è verificato a Montale dove un 23enne ha perso la vita in un'azienda tessile.
Giani: "La tragedia di oggi ci sprona a impegno senza sosta"
“La notizia della morte di una giovane operaia, e madre di una bambina, è terribile. Esprimo solidarietà e vicinanza alla famiglia della donna. Questa tragedia ci sprona ulteriormente a impegnarci senza sosta per rendere più sicuri i luoghi di lavoro in tutta la Toscana e chiama ancora una volta alla responsabilità di tutti”.
Lo dichiara il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, commentando l’incidente sul lavoro che ha provocato la morte di una lavoratrice 22enne in un’azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato.
“Per parte nostra – aggiunge il presidente – non faremo venir meno la scelta di investire sui controlli, sulla prevenzione e sulla cultura diffusa della sicurezza. La sicurezza è un elemento fondante per una buona qualità della vita, per una società coesa e giusta, per la dignità del lavoro”.
Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi: "Non ci sono parole sufficienti per commentare"
"Oggi è un giorno di dolore per la nostra città. Pistoia si stringe attorno alla famiglia di Luana, morta mentre stava facendo il suo lavoro in un’azienda tessile di Montemurlo. Il pensiero va alla madre e al padre di questa ragazza, al figlio piccolo che lascia e al fratello. In attesa degli accertamenti da parte degli inquirenti, in questo momento non ci sono parole sufficienti per commentare quanto accaduto. Resta solo un grande senso di ingiustizia, di rabbia e un dolore immenso davanti a simili eventi, inaccettabili, che ancora continuano ad accadere. Oggi piangiamo questa giovane vita spezzata, questa mamma che non c’è più, questa figlia che non c’è più".
Mazzeo, "La sicurezza non è un diritto negoziabile"
"Oggi una ragazza di 23 anni è morta in una fabbrica tessile di Prato. Voglio esprimere il mio cordoglio personale e di tutto il Consiglio per questa ennesima tragedia che colpisce il mondo del lavoro in Toscana” lo dichiara il presidente dell’Assemblea regionale Antonio Mazzeo. “Mi auguro - continua Mazzeo - che siano appurate eventuali cause e responsabilità dalle autorità competenti, ma nello stesso tempo sento forte il dovere di denunciare una situazione che ancora oggi mette a rischio le vite di troppi lavoratori nella nostra regione. I numeri ci dicono che si registrano ancora oltre 5 morti sul lavoro al mese e questo nonostante un impegno costante da parte della Regione attraverso i dipartimenti sicurezza delle proprie Asl, dei sindacati e delle altre parti sociali”.
“Questo significa che abbiamo l'obbligo di intervenire ancora di più e ancora meglio. Perché il diritto alla salute e alla sicurezza nel lavoro non può essere un diritto negoziabile. Su questo, credo, che la politica e le istituzioni debbano fare un significativo passo in avanti sia per una nuova qualità del lavoro sia per i controlli e le eventuali azioni a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori" conclude il presidente.
Cgil, Cisl, Uil e Filctem, Femca, Uiltec: “Tragedie inconcepibili e intollerabili”
“E’ inconcepibile continuare a morire sul lavoro. E’ ancor più inaccettabile la morte di lavoratori giovanissimi, oggi di una giovanissima madre”. Lo scrivono in un comunicato Cgil, Cisl e Uil e Filctem, Femca Uiltec di Prato, nel quale denunciano per l’ennesima volta come esistano ancora luoghi di lavoro lontani dagli standard di sicurezza previsti.
“Le OO. SS. pratesi esprimono le loro condoglianze e i sentimenti più vivi di vicinanza ai familiari della vittima. La tragedia di stamani è, dall’inizio dell’anno, il secondo incidente mortale sul lavoro nella nostra provincia. Ed è il secondo che ha come vittime lavoratori giovanissimi.
Se le cause della tragedia saranno all’esame dell’autorità competente, alla quale spetterà stabilirne circostanze e responsabilità, non si può non rilevare che ancor oggi si muore per le stesse ragioni e allo stesso modo di cinquant’anni fa: per lo schiacciamento in un macchinario, per la caduta da un tetto.
Non sembra cambiato niente, nonostante lo sviluppo tecnologico dei macchinari e dei sistemi di sicurezza. E’ come se la tecnologia si arrestasse alle soglie di fabbriche e stanzoni. Dove si continua a morire e dove, troppo spesso, la sicurezza continua ad essere considerata solo un costo invece che una condizione imprescindibile.
La morte di due ventenni nell’arco di tre mesi deve far riflettere sugli investimenti operati in termini di formazione e di acquisizione di competenze.
Non è sufficiente constatare che i giovani sono i più colpiti dalla crisi provocata dalla pandemia, bisogna investire su di loro e offrir loro sbocchi occupazionali che non siano più precari o insicuri.
Cgil, Cisl e Uil e Filctem, Femca, Uiltec constatano, con amarezza, come a due giorni dalla Festa del Lavoro, il lavoro venga ancora una volta vilipeso, fino alle sue estreme conseguenze. Non è più tempo di parole, ma di azioni concrete, delle istituzioni e delle autorità competenti, e di interventi che garantiscano la sicurezza nei luoghi di lavoro. Queste tragedie non solo sono inconcepibili, sono intollerabili”.
Il cordoglio e il commento di Cgil Toscana e Coordinamento Donne Cgil Toscana
Morte sul lavoro di una ragazza, madre, in un’azienda tessile a Montemurlo (Prato), Gessica Beneforti di Cgil Toscana e Barbara Orlandi (Coordinamento Donne Cgil Toscana) esprimono cordoglio e rabbia: “Inaccettabile”.
Beneforti: “Una tragedia del lavoro, una tragedia umana che ci sconvolge. Non essere riusciti a fare abbastanza per evitarla ci dilania come sindacato e come persone. Di nuovo siamo a chiedere una più incisiva assunzione di responsabilità collettiva, a partire dalle azioni delle istituzioni e degli organi a cui compete il dovere di indirizzo, vigilanza, controllo e sanzione, e dalla necessità di contrastare con forza l’idea sempre più marcata che la sicurezza sia un costo e non un investimento prima di tutto sulla vita”.
Orlandi: “Morire a 23 anni di lavoro e lasciare una piccola creatura. Morire dentro l’ingranaggio dell’orditoio, quella macchina che permette di preparare la struttura verticale della tela che poi costituirà la trama del tessuto, appunto l’ordito, dal quale deriva il termine ordire. Possiamo davvero assumerci la responsabilità di una cospirazione, tanto è ingiusto e insopportabile morire di lavoro. Morire di lavoro a 23 anni, in una azienda e per colpa di un macchinario, sembra di raccontare una realtà diversa da quella che dipingono i nostri e le nostre giovani svogliati, insofferenti, disadattati e stanchi. C’è chi lavora e quel lavoro se l’è portata via. La responsabilità di far morire di lavoro riguarda tutti e tutte noi. Non è sfortuna, non è sventura e non è neanche solo colpa di tutti quei soggetti preposti a salvaguardare la salute e la sicurezza di chi lavora. Riguarda la responsabilità collettiva di tollerare la superficialità e l’incuria, di non accanirsi abbastanza per il rispetto delle regole, degli orari di lavoro, dell’accurata manutenzione delle strumentazioni dei macchinari, sempre e comunque. Perché le tragedie accadono e allora, solo in queste circostanze, pensiamo a come avremmo potuto evitarle. Un affettuoso saluto alla giovane lavoratrice, un abbraccio ai suoi genitori e alla sua piccola bimba, promettendole di non stancarci mai di vigilare sulla sicurezza di chi lavora”.
Montemagni (Lega): "Doveroso un impegno serio da parte di tutti"
"Vogliamo, innanzitutto-afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega-esprimere la nostra vicinanza ai familiari della giovane operaia che ha perso la vita in un'azienda di Montemurlo." "Una morte resa se possibile ancora più straziante-prosegue il Consigliere-dal fatto che la donna era da poco diventata mamma." "Questo dramma, sommato ad altri accaduti nei mesi scorsi in Toscana-precisa l'esponente leghista-deve, dunque, far attentamente riflettere le Istituzioni che a questo punto, sono chiamate a fare ancora di più per scongiurare che si ripetano episodi così tragici." "Non sono più sufficienti le parole di circostanza-conclude la rappresentante della Lega-ma è doveroso, dunque, un impegno serio e costante da parte di tutti per rendere più sicure le nostre imprese."
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