Da ormai più di un anno il Coronavirus ha sbarrato il cammino ininterrotto dell'umanità, inducendoci a cambiare radicalmente le nostre vite nelle scelte, nei tempi e nei modi. La pandemia ci ha costretti a inversioni di rotta forzate alle quali abbiamo dovuto adattarci e allo stesso tempo ha provocato un'accelerazione di tendenze già esistenti.
Il panorama del mondo del lavoro è lo specchio di questa doppia direzione, dove il mutamento è stato particolarmente repentino: alcuni settori sono inevitabilmente piombati in una grave crisi con la conseguente perdita di molti posti di lavoro, mentre per alcune categorie si è verificato un incremento in risposta ai nuovi comportamenti e alle nuove esigenze dei consumatori: la ricerca Jobs on the Rise 2021 Italia del social network professionale LinkedIn ha evidenziato i settori più crescita nel nostro paese nell'anno appena trascorso. Tra queste categorie, le cosiddette” occupazioni in ascesa”, il lavoro nel campo dell'istruzione ha visto l'incremento di offerta più sostanzioso con un aumento delle assunzioni del 93%, seguito da medicina specializzata, marketing digitale, servizi creativi e supporto alla clientela.
Questo aumento vertiginoso è avvenuto in parte a seguito dell'azione del governo italiano volta a consentire un turnover tra gli insegnanti più vulnerabili con altro personale specializzato, proveniente anche da altre professioni attinenti. Ma in questa percentuale, oltre al lavoro docente nella scuola pubblica, si annovera anche una crescita nel settore dell'insegnamento privato, soprattutto e quasi esclusivamente online.
Le piattaforme di corsi online a pagamento hanno visto un notevole incremento di utenti interessati, pertanto il lavoro di insegnante online è una delle figure professionali più richieste proprio per l'aumento della domanda: i consumatori hanno nuove esigenze, spinti dal desiderio di migliorarsi o semplicemente approfittando dell'improvvisa quantità di tempo a disposizione per rispolverare una vecchia passione, imparare di sana pianta un nuovo mestiere, o addirittura una lingua straniera.
Il livello conoscenza della lingua inglese, per esempio, è sempre stata la spina nel fianco di noi italiani: nonostante un miglioramento negli ultimi anni, siamo sempre in ritardo rispetto ai paesi del nord Europa ma anche di quella centrale e questo è uno dei motivi per cui nasce l'urgenza di studiare anche in maniera più professionale una lingua che oggi più che mai è fondamentale anche nella quotidianità. Per questo durante la pandemia 1 italiano su 5 si è (ri)messo a studiare inglese.
In questa nuova quotidianità, chi ha scelto di seguire un corso online ritiene che sia più facile studiare le lingue in questo periodo rispetto agli anni precedenti, non solo grazie al maggior tempo a disposizione ma anche per il minor numero di distrazioni e a una più accentuata motivazione. Quindi non si studia inglese solo in ottica professionale, ma lo si fa anche per ricercare benessere psicofisico e un po’ di sollievo dalle notizie martellanti sul virus.
Insegnare l'inglese online, a qualsiasi livello
Il lavoro di docente online di inglese si può svolgere tranquillamente anche da casa e per farlo, oltre ad avere ovviamente le specifiche competenze, serve il sito che eroghi fattivamente il corso, oppure le tecniche informatiche di piattaforme online specifiche del settore. Fortunatamente, le piattaforme web come Preply per insegnare e imparare le lingue straniere da casa sono già pronte e operative per venire incontro a questa sempre più crescente offerta, abbinando in modo appropriato studenti e insegnanti.
Insegnare inglese online offre molti vantaggi: non essendo vincolati dalla vicinanza fisica, il bacino di utenza di studenti non ha limiti né in termini di distanze (si può insegnare a studenti collegati da tutto il mondo) né di quantità di allievi. Inoltre, nella maggior parte dei casi, l'insegnante viene pagato appena termina la lezione e ha la possibilità di seguire l'andamento della propria attività sul web in termini di introiti, ore di lezione e altre eventuali statistiche.
Purtroppo, da quando è iniziato il periodo di “chiusura” a causa del Coronavirus, sono emerse tutte le falle e le virtù dell’apprendimento online in Italia. Nonostante tale tipo di apprendimento sia risultato accessibile, dall’altro questa situazione fuori dall'ordinario ha messo in luce tutte le magagne presenti nell’infrastruttura digitale italiana.
Abbiamo quindi dovuto imparare che è sullo smart working e sulla digitalizzazione che dobbiamo puntare, quando in realtà dovrebbero essere elementi già presenti in una nazione progredita per l’evoluzione e la sopravvivenza di qualsiasi settore.
Come sarà allora il mondo del lavoro nell'immediato futuro? Qualcuno scomparirà, altri emergeranno. Di sicuro, è l'inizio di una nuova era.