Il presidio dell'assemblea permanente 'No Keu' lungo la Sr 429. "Quello che vogliamo, ora e subito, è il diritto alla nostra salute"
Parallela allo scorrere della Sr 429 si è svolta questa mattina la prima manifestazione della neo costituita assemblea permanente ‘No Keu’, nata in seguito all’omonima inchiesta della Dda di Firenze che sta coinvolgendo più parti della Toscana, sullo smaltimento dei rifiuti conciari dal distretto di Santa Croce sull’Arno. L’indagine punta lo sguardo anche sul quinto lotto della 429, tra Empoli e Castelfiorentino, per il presunto impiego di 8000 tonnellate della polvere sottile inquinante durante i lavori di realizzazione. Le preoccupazioni dei residenti delle frazioni che costeggiano il tratto di strada interessato, si sono sollevate all’indomani dell’operazione Keu e questa mattina hanno preso forma nella mobilitazione. Diritto alla salute, acqua sicura, bonifica dei territori e giustizia: questi i quattro punti chiave emersi dal presidio.
Presenti alla Casa del Popolo di Sant’Andrea cittadini, associazioni, rappresentanze sindacali e forze politiche. 'No Keu' è composta da Arci, Anpi, Circolo Arci di Fontanella, Circolo Arci di Sant’Andrea, Non Una di Meno, Settembre Rosso, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Toscana a Sinistra, Fai Empoli, Forum permanente delle Donne Certaldo e da residenti dell’area.
Nella giornata di ieri, oltre alla disponibilità all'estensione della rete, Acque ha comunicato che dalle indagini fatte sui 17 pozzi pubblici che afferiscono all’acquedotto limitrofe al tracciato della 429bis, è emerso esito negativo circa la presenza di eventuali inquinanti (Qui la notizia). Si attendono ora i risultati delle analisi Arpat per i pozzi privati, che ha esteso l’indagine a tutte le aree potenzialmente interessate dalla contaminazione. Fa da cornice la dichiarazione congiunta degli undici comuni dell’Empolese Valdelsa, "pronti a difendere il nostro territorio" e dal Comune di Empoli "pronto a costituirsi parte civile in giudizio".
Dall’assemblea permanente 'No Keu', accolti i passi già compiuti dalle istituzioni, si innalzano richieste che vedono al primo posto la salute dei cittadini. Assemblea permanente perché "vogliamo che vada oltre la rabbia di questo momento, per riflettere sulle cause che hanno portato a questo scempio" dichiara Samuela Marconcini, Toscana a Sinistra. Dalle voci di questa mattina, l’inchiesta avrebbe scoperchiato un vaso di pandora, liberando "l’intreccio pericoloso tra mafia e imprenditoria".
Nell’attesa delle risposte delle analisi, "la popolazione non si fida più, si è rotto quel rapporto di fiducia con le istituzioni – continua Marconcini - È una situazione grave di cui forse non vedremo i risultati veri tra molti anni". Riguardo alle infiltrazioni, "ci sono da tempo – conclude l’esponente di Toscana a Sinistra e membro dell’assemblea – se la mafia continua ad arrivare vuol dire che ha trovato un terreno fertile nel caso del settore conciario, un ambiente che era già disposto all’illegalità. Vogliamo capire le responsabilità politiche e sociali del problema".
L’uso domestico dell’acqua dai pozzi privati preoccupa i cittadini, che guardano all’odierna inchiesta pensando al tempo passato, dalla costruzione del lotto della Sr 429 ad oggi. "Non vogliamo rassegnarci, vogliamo credere ancora nella politica, credere che tutti i giorni siano dedicati alla terra, ai nostri diritti, primo fra tutti la salute" commenta Lucia Passaponti, residente. "Il possibile inquinamento dei pozzi, in particolar modo per le famiglie e per chi ha le terre che non avendo l’acquedotto usano direttamente la loro acqua, ci preoccupa".
Vari interventi si sono alternati questa mattina di fronte al circolo. "Le indagini devono fare il loro corso. Quello che vogliamo, ora e subito, è il diritto alla nostra salute". A parlare è Dario Mandriani, residente di via Pian grande tra Sant’Andrea e Molin Nuovo, che ha riassunto le richieste dei cittadini che abitano alle pendici della 429, punto per punto. "Acqua pulita. Vogliamo l’acquedotto subito nelle nostre case, i pozzi potrebbero essere inquinati". Subito dopo segue l’ambiente: "Vogliamo la bonifica del territorio, della strada e di tutti i terreni di cui siamo proprietari e di quelli vicini. Non possiamo permetterci di avere una discarica abusiva inquinante a 50 metri dalle nostre abitazioni" continua Mandriani. Terzo punto, "Risarcimenti. Abbiamo sicuramente subito una svalutazione delle nostre case e dei nostri terreni, in cui abbiamo investito tutto ciò che avevamo, sogni e progetti di vita". Per ultimo ma non per importanza, come continua il residente, "vogliamo giustizia, pene certe per chi ha veramente commesso un illecito".
Durante il presidio si è tenuta anche una raccolta firme, che saranno poi presentate al Comune di Empoli, alla Città Metropolitana di Firenze e alla Regione Toscana. Richiesti, nel documento, controlli gratuiti ambientali, il ripristino dell’ambiente come prima dell’ipotizzato inquinamento, luce sulle responsabilità.
Margherita Cecchin
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