"Sulle infiltrazioni mafiose nella nostra zona, dal "mio" sindaco mi aspettavo un po' di più". A scriverlo è Manola Guazzini, consigliera comunale di CambiaMenti a San Miniato, in merito all'inchiesta sullo smaltimento illegale di rifiuti che ha coinvolto il distretto conciario.
"Nessuno deve sostituirsi alla Magistratura nell'emettere sentenze. Questo è certo. E si deve fare tutto il possibile perché sia salvaguardati il distretto conciario-calzaturiero del Valdarno Inferiore: anche questo è certo. Ma c'è un solo modo di farlo: mantenere la garanzia della qualità etica e ambientale delle produzioni: senza di questo non c'è futuro per la presenza del settore conciario nella nostra zona. E quello che è successo mette fortemente in discussione la credibilità su questo punto. Dal Sindaco del mio Comune mi aspettavo qualche parola sulle infiltrazioni della mafia nella zona del Valdarno Inferiore: ce ne sono stati troppi segni per continuare a tacere sul tema. E mi aspettavo che chiedesse una vigilanza molto più forte su pratiche e comportamenti che oggi, a differenza forse che nel passato, comportano anche questo rischio".
"Mi aspettavo, - continua - visto che il Comune ha presenziato all'inaugurazione della SS 429, che interessa sia pure per un breve tratto il nostro territorio, che annunciasse che il nostro Comune intende chiedere assoluta chiarezza sui rischi di inquinamento dei suoli e delle falde e costituirsi parte civile contro chi se ne è reso responsabile. E mi aspettavo soprattutto che dicesse che ci vuole una ben maggiore determinazione e una ben maggiore autonomia da parte degli Enti locali nel pretendere il rispetto delle norme ambientali e la regolare funzionalità dei processi di depurazione e smaltimento degli scarichi, che questo problema riguarda anche il Comune di San Miniato e che, invece di chiedere agli organi di controllo che chiudano un occhio, bisogna chiedere loro una maggiore efficienza e una maggiore vigilanza. Perché va bene indicare ai nostri giovani un futuro che si fondi anche sull'innovazione dell'industria conciaria, ma perché questo futuro ci sia occorre una svolta che consenta di costruirlo."
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