Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di rettifica a nome dei legali della Società Granchi S.R.L e del legale rappresentante Monica Granchi.
L'atto di diffida riguarda l'articolo pubblicato il 20 aprile 2021 intitolato 429, la sinistra vuole vederci chiaro: "Gestione della cosa pubblica permeabile a malavita organizzata"
L'articolo è a firma dei consiglieri comunali Enrico Carpini, Dimitrij Palagi, Antonella Bundu, Leonardo Masi, Beatrice Cioni.
Nell'atto inviato da Granchi si legge: "L'articolo in parola contiene illazioni gratuite dall'evidente portata diffamatoria", citando il seguente estratto.
Perché non è forse vero che nel 2016 il Commissario regionale per la SRT 429 “di Val d’Elsa” (determinazione dirigenziale n. 37 del 14/12/2016) autorizzava l'impresa Esseti Srl al subappalto all’impresa Granchi Srl con sede in Pomarance? Ma tale impresa subentrante non è forse la stessa di cui parla Cristina Chiellini sul quotidiano Il Tirreno il 29 maggio 2020 nell’articolo Appalti truccati per favorire le cosche, tre imprenditori indagati in Valdicecina? Scrivendo che «Il controllo del finanzieri in una ditta coinvolta nell’inchiesta sulla ’ndrangheta - Pomarance, la Finanza sequestra quote societarie e conti correnti, perquisita la Granchi srl […]».
Segue la lettera: "Risulta evidente l'intento degli articolisti di ipotizzare non meglio precisati collegamenti tra la Società Granchi e la criminalità organizzata quando è ormai acclarato, da recenti provvedimenti emanati dall'Autorità Giudiziaria, che la mia mandante è estranea a qualsivoglia vicenda legata ad organizzazioni malavitose".
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