Dl consiglio regionale una proposta di legge al Parlamento per lavoro mediante piattaforme digitali

Una proposta di legge al Parlamento per favorire l'instaurazione di rapporti di lavoro mediante piattaforme digitali, coerenti con le esigenze del contesto occupazionale, nel rispetto dell’equilibrio tra flessibilità del lavoro e diritti dei lavoratori, per tutelarne la dignità, la salute e la sicurezza sul lavoro e per contrastare ogni forma di diseguaglianza e di sfruttamento. L’atto, di iniziativa del presidente Antonio Mazzeo, è stato illustrato questa mattina in commissione Sviluppo economico presieduta da Ilaria Bugetti (Pd).

“Ho deciso, a valle della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, di proporre questa proposta di legge al Parlamento - ha detto Mazzeo - perché in questo momento c’è un dibattito che va oltre i confini nazionali, c’è una discussione al Parlamento europeo per una gestione europea del tema”.  “Ho voluto raccogliere le sollecitazioni che mi sono arrivate dai lavoratori della piattaforme digitali - continua il presidente -. La proposta è sostanzialmente una richiesta al Parlamento di fare velocemente e si incardina su alcuni punti”.

Nell’atto si ricorda che primario è definire gli istituti di contratto dei rapporti di lavoro e che il trattamento economico complessivo e proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro prestato deve essere non inferiore ai minimi previsti dal contratto collettivo applicabile all’attività prestata. Riguardo alla corresponsione della retribuzione, si considera orario di lavoro prestato quello tra l’accettazione, da parte del lavoratore della prestazione richiesta e il suo espletamento registrato dalla piattaforma digitale. Si affronta, poi il tema dell’indennità di disponibilità esclusa dal computo di ogni istituto di legge o di contratto collettivo e assoggettata a contribuzione previdenziale per il suo effettivo ammontare, in deroga alla normativa in materia di minimale contributivo. Tra i diritti si ribadiscono quello alla disconnessione con adeguati tempi di riposo, quello alla malattia e alle ferie, alla libertà di espressione e poi, il divieto di retribuzione a cottimo, di discriminazione. Il lavoratore ha, infatti, diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero anche attraverso l’esercizio della critica e della cronaca, nel rispetto dei principi della Costituzione e del segreto aziendale affronta poi la questione degli algoritmi per l’assegnazione dei turni.

“Si tratta di un tema di grande attualità - ha detto Ilaria Bugetti (Pd) - che merita di essere incanalato in un ragionamento dignitoso per i diritti del lavoratore e in questo caso la Toscana può fare da apripista per tutto il Paese. Sarà nostra cura procedere con le consultazione delle categorie coinvolte per arrivare in tempi brevi a presentare l’atto al Parlamento”.

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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