Il presidente di Legambiente Toscana lancia l'allarme: "Usciamo sconfitti dalla vicenda. E c'è il rischio delle intossicazioni da cromo"
Stando all'inchiesta Keu, per lungo tempo i rifiuti delle concerie sarebbero stati smaltiti in maniera illegale. Quali sono i danni all'ambiente, e di conseguenza quelli alle persone? Lo abbiamo chiesto a Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana. Il quadro della situazione non sembra dei migliori, come ha spiegato lo stesso Fausto Ferruzza, anche se tutto dovrà passare dalle aule di tribunale.
Qual è la posizione di Legambiente?
Non c'è dubbio che si tratta di un'inchiesta dai caratteri epocali, per tratti e dimensioni. Bisogna attendere il termine delle indagini e passare dal tribunale, quindi rimaniamo garantisti. Siamo basiti. Si è scoperchiato il legame tra il management delle aziende e le ditte che si sono rivelate ditte in mano alla 'ndrangheta. Sono fatti inquietanti.
È stato un fulmine a ciel sereno?
Ogni anno noi facciamo suonare il campanello d'allarme con un report molto conosciuto. Certo è che dal dossier a un fatto del genere ce ne corre di strada.
Quindi è qualcosa che si poteva aspettare?
Non ci fa piacere dire 'Ve lo avevamo detto", non siamo Cassandre. Questo distretto dà lavoro a moltissime persone, spiace che le imprese oneste siano state risucchiate dai danni causati da altre.
A Santa Croce sembra che il riciclo non sia avvenuto in maniera corretta.
Quando si parla di economia circolare, il rispetto delle norme deve essere pedissequo e continuo dalla prima all'ultima fase. Basta poco per scadere nel reato ambientale.
In che senso?
Se dichiaro che ho sanificato il keu e dico che non c'è cromo, io accerto con un codice e una bolla specifici che quella ditta sta realmente trattando una materia prima seconda inerte a tutti gli effetti, quindi faccio economia circolare. E sia chiaro che questo caso è da lodare. Ma se dichiaro la bonifica e il cromo c'è ancora, allora diventa rifiuto speciale pericoloso molto tossico. Ecco, qui si sta commettendo un crimine ambientale.
Qual è il danno ambientale causato da una vicenda simile?
Chiariamo che è meglio usare un inerte bonificato che cavare materiale vergine, per esempio, dalle colline. Ma, come detto, deve essere tutto perfetto. Servono rigore e severità. Per i danni ora i periti di parte e della magistratura devono accertare la filiera e vedere se c'è bonifica. Dovranno appurare che sotto la 429 ci sia cromo esavalente. Il sospetto è che il keu non sia stato bonificato e sia andato sotto la strada.
E da lì?
Usiamo sempre il condizionale. Le piogge potrebbero averlo portato nel terreno. In quel caso non vorrei essere in chi vive da quelle parti. Si rischia intossicazione da cromo esavalente. Ecco, allora lì bisognerebbe valutare se c'è concentrazione di metalli pesanti nelle falde acquifere.
Un esempio?
Penso agli orti delle persone che vivono in quella zona o agli orti sociali utilizzati dagli anziani. Bisogna capire come venivano irrigati i campi, perché potrebbe presentarsi un pericolo. Potrebbe verificarsi un inquinamento rilevante che compromette l'ecosistema dell'area per molto tempo. È una cosa di una gravità inaudita.
Quale sarà la mossa futura di Legambiente?
Se questa cosa andasse a processo, ci costituiremmo parte civile.
Molto spesso i protagonisti di questa triste vicenda hanno parlato di 'economica circolare virtuosa' in relazione allo smaltimento dei rifiuti. Vi sentiti presi in giro?
Chi pensa di lucrare su salute e ecosistema taglia il ramo su cui è seduto. L'ecosistema è di tutti, chi gli fa un danno lo fa a se stesso. Perdonate la battuta in dialetto, ma è meglio 'passare da bischeri che da lestofanti'. È il pianeta, il bene comune, a sentirsi preso in giro. Si tratta di una situazione molto più grande di noi.
È una sconfitta?
Purtroppo si nota un totale disprezzo verso gli altri. Ne usciamo tutti sconfitti. Un giorno vedremo tutto questo e ci chiederemo 'Come è stato possibile?'.
Notizie come questa sembrano confermare che la Toscana non è più impermeabile alle ecomafie. Cosa dicono i numeri?
Laddove ci sono ricchezza e patrimonio ambientale, le mafie non guardano in faccia a nessuno. La Toscana ha una posizione centrale, ha un ecosistema che fa gola e ha distretti ricchi e di livello. Sta a noi alzare le barriere e sviluppare anticorpi. Purtroppo i numeri dicono che nel 2019 gli ecoreati sono stati 2.197. Siamo la sesta regione in Italia dopo Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Lazio. In pratica siamo i primi se togliamo le regioni senza uno stabile insediamento delle mafie.
Gianmarco Lotti
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