Rifiuti nelle strade, Deidda venne informata dal presidente Aquarno: le intercettazioni

(foto gonews.it)

Non poteva non sapere Giulia Deidda in merito all'utilizzo irregolare del Keu, rifiuto dagli scarti conciari sotto forma di ceneri con ancora agenti inquinanti presenti al suo interno.

A informare il sindaco di Santa Croce sull'Arno in merito all'utilizzo per i sottofondi stradali è Lorenzo Mancini, presidente di Aquarno, il 24 luglio 2018. Una telefonata intercettata conferma agli investigatori che il primo cittadino sapesse che questi scarti tossici potevano finire nelle nuove strade, come ad esempio la nuova 429 tra Empoli e Castelfiorentino (nel lotto IV sono state rinvenute 8mila tonnellate di questi scarti). Di questa telefonata se ne riporta l'intero contenuto utile ai fini delle indagini nei quotidiani locali.

Un altro elemento importante riportato dalle intercettazioni è la connessione tra Francesco Lerose, imprenditore arrestato che aveva impianti di movimento terra a Bucine e Pontedera, il quale avrebbe legami con la 'ndrangheta, e Mancini. Quest'ultimo fa il nome di Lerose proprio a Deidda.

Ecco un breve stralcio.

"Hanno scritto alla Regione, chiedendo alla Regione di verificare la possibilità che noi si possa continuare a smaltire il Keu [...] con Lerose, cosa che a questo punto noi dubitiamo fortemente...". Deidda chiede chiarimenti e Mancini spiega: "Con Lerose, quelli con cui si lavora, che si butta nei sottofondi stradali o nei cementifici".

Deidda chiede: "Ma Nicola (Andreanini, direttore di Aquarno, indagato, NdR) sta già pensando a qualche alternativa?".

E Mancini laconico risponde: "Un' ce n'è, Giulia, in questo momento alternative un ce n'era... sai quant'è che ci si pensa a delle alternative? Cioè è quella cosa dell’economia circolare che dice Rossi, cioè noi ci si prova ad andà negli asfalti si può provà ad andà però... perché tutte le volte che ti provi a fa’ qualcosa [...] poi mi metti i bastoni tra le ruote?"

Il riferimento riguarda gli annunci dell'allora presidente Enrico Rossi all'economia circolare, nel riutilizzare anche i materiali da buttare per non creare scarti. Di scarti Aquarno ne ha a quantità industriali, che vorrebbe smaltire in ogni modo possibile. Anche utilizzandolo come 'inerte', ma l'azienda di Lerose "lo usa anche come sottofondo stradale, cioè nei riempimenti", spiega Mancini, perché "se lo butti nel cemento, di fatto lo leghi, cioè quindi nel cemento se ci piove sopra non rilascia niente".

Ma così Lerose non fa. E il problema rimane.

Lo smaltimento del Keu dovrebbe avvenire solo in discarica, non nelle strade dove gli agenti chimici potrebbero finire nell'aria o nei corsi d'acqua, la contestazione di Arpat porta a queste conclusioni già il 3 dicembre del 2018. Il preventivo del 2019 della Waste Recycling parla di 220 euro a tonnellata per portarlo in discarica, quando finora veniva pagato soli 58 euro a tonnellata. Quasi quattro volte meno, per questo le indagini della procura fiorentina parlano di 7,2 milioni di euro risparmiati come 'illeciti profitti'.

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