Ad oltre un anno di distanza dall’inizio della pandemia Covid-19, continuiamo ad avere quotidiana prova dell’assoluta mancanza di collegamento del Sistema Sanitario nel fornire risposta ai cittadini che si trovano ad avere a che fare con questo maledetto virus.
Al di là delle difficoltà collegate alle prenotazioni dei tamponi, ai ritardi nelle risposte dei medesimi che spesso si verificano, alla totale mancanza di tracciamento dei casi e relativi contatti “stretti”, quello che lascia più esterrefatti è l’assoluta discordanza nelle risposte che vengono fornite a cittadini ed aziende in merito ai casi di positività e delle persone coinvolte, direttamente o indirettamente, dai medesimi.
Nello specifico, chi contrae il virus, si trova per forza di cose a parlare contemporaneamente con medici di base, con uffici della AUSL preposti, con pediatri per i propri figli che puntualmente forniscono versioni su quanto deve esser fatto completamente diverse tra loro.
Abbiamo avuto riscontro da molti cittadini che loro malgrado hanno contratto la malattia del fatto che si viene rimpallati tra tempistiche di esecuzione dei tamponi diverse tra le comunicazioni ricevute, regna l’incertezza sulle modalità di comportamento etc.
Ai cittadini che lavorano dipendenti presso le aziende, si riferisce dopo il 21° giorno dall’infezione che “per tornare al lavoro devono sentire il datore di lavoro per capire se egli li farà rientrare o meno”, senza fornire un quadro certo, con persone che esaurito il proprio certificato di copertura AUSL non sanno se poter rientrare al loro impiego o meno.
Alle aziende non vengono date direttive certe sui comportamenti da eseguire in questi casi. In sostanza, un totale caos.
Per questo chiediamo:
- All'azienda Asl di fornire indicazioni precise, unitarie ed omogenee a tutti gli operatori; creare quindi le condizioni per avere un quadro chiaro e definito di tutte le procedure da seguire e delle informazioni da fornire alla cittadinanza. Non è ammissibile che ognuno degli operatori, dei medici, dei pediatri fornisca una visione ed una versione diversa ai cittadini.
- Ai sindaci dei comuni della Asl Toscana Centro, specialmente quelli del nostro Circondario Empolese Valdelsa di chiedere a loro volta, ufficialmente, al nostro sistema sanitario di attivarsi al fine di ottenere la chiarezza e l’assoluta omogeneità delle risposte da fornire a tutti noi cittadini.
Fonte: Empoli in Azione
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