Il sindaco sulla zona rossa: "Questa volta sono molto perplesso sull’efficacia di questa scelta"
Alla quinta settimana di zona rossa, il sindaco Gabriele Toti ha incontrato una delegazione di commercianti di Castelfranco di Sotto. Gli stessi esercenti avevano richiesto udienza per denunciare una grave situazione di difficoltà.
Nonostante i CCN del Cuoio abbiano deciso di far squadra, anche a Castelfranco in molti devono rimanere chiusi - ristoranti, barbieri, parrucchieri, estetiste - e hanno deciso di incontrare il primo cittadino per esprimere le loro preoccupazioni.
Il dito è stato puntato in special modo sul sistema delle zone rosse localizzate. Castelfranco di Sotto è una zona di confine tra Cuoio e Valdera e si trova 'stretto' tra due differenti tipi di limitazioni.
"Non poter lavorare mentre a un chilometro di distanza la stessa attività è aperta (perché in zona arancione) è davvero frustrante” hanno spiegato gli imprenditori di vari settori che vedono messe a rischio le proprie attività.
Altro problema che pesa sui piccoli imprenditori: “I ristori non ci sono. Nessuno di noi ha ricevuto sostegni. Quando abbiamo riaperto ci siamo tutti fatti in quattro per recuperare il periodo di lockdown, quindi non siamo rientrati nella percentuale del 30% su base annua grazie al quale si accede ai finanziamenti”.
“Non vogliamo sentirci coccolati, ma almeno considerati – ha detto un negoziante -. Non siamo noi il problema, non generiamo assembramenti. Basta guardare quanta gente c’è al supermercato, quando da noi entra una persona alla volta e sanifichiamo ad ogni ingresso”.
Il sindaco Toti ha ascoltato le varie posizioni, comprendendole e condividendole. In seguito ha affermato: “Ho sempre accettato e sostenuto le scelte del presidente Giani. E comprendo benissimo anche le motivazioni alla base dell’ultima ordinanza regionale. Abbiamo purtroppo ancora numeri di contagi settimanali molto alti (venerdì eravamo a 430 ogni 100 mila abitanti) e una pressione sugli ospedali tale da non poter permettere nessun tipo di allentamento nelle disposizioni anti-contagio. Questa volta però, sono molto perplesso sull’efficacia di questa scelta. Noi confiniamo con comuni in zona arancione e i livelli di mobilità sono tali che questa ambivalenza di aperture e chiusure non può funzionare. Avrebbe avuto molto più logica l’intera regione rossa oppure nessuna zona rossa localizzata. Detto questo la disposizione c’è, si rispetta e si deve far rispettare. Ma condivido in pieno quello che mi dite”.
Il sindaco ha consigliato di coinvolgere nel gruppo anche le associazioni di categoria. “Mi auguro che gli aiuti dal Governo arrivino – ha concluso Toti – ma sono convinto che il ristoro principale sia poter ripartire a lavorare”.
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