Cacciata di casa perché omosessuale, Toscana Pride: "Sosterremo Malika"

Continua a far discutere l'agghiacciante storia di Malika, 22enne di Castelfiorentino. Cacciata da casa perché omosessuale, è senza soldi e effetti personali da mesi, nonostante la denuncia ai carabinieri. Hanno fatto scalpore i messaggi vocali violenti della madre e le parole della 22enne sui maltrattamenti subiti in famiglia. Anche Toscana Pride ha voluto dire la sua, sostenendo la giovane.

Il Comitato Toscana Pride dichiara il proprio sconcerto rispetto alla notizia riportata da Fanpage.it che ci racconta dell'ennesimo caso di lesbofobia: la storia di Malika, una ragazza di 22 anni di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, cacciata di casa dai propri genitori per il semplice fatto di essere lesbica.  Una storia che ci restituisce l'orrore proprio dietro e dentro casa. 

Secondo quanto riportato dai media, alla vittima sono state rivolte frasi profondamente offensive e minacciose e le è stato impedito di prendere con sé gli effetti personali e gli oggetti di sua proprietà nel momento in cui i suoi genitori le hanno intimato di andarsene di casa.

Siamo contenti e contente che il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni abbia pubblicamente condannato quanto accaduto e che si sia proposto di aiutare Malika. Tuttavia, non può sfuggirci la triste concomitanza temporale tra questo episodio e il rinvio continuo della calendarizzazione del Ddl Zan in Parlamento. 

Questo, l'abbiamo ripetuto più di una volta, è un paese dove l'odio che discrimina ha troppi spazi. 

Solo attraverso un cambiamento radicale della nostra società e delle leggi sarà possibile che episodi come questo, non si ripetano mai più. Va infatti ricordato che il disegno di legge sull'omo-lesbo-bi-trans-a-fobia, la misoginia e l'abilismo, oltre a punire l'istigazione all'odio, la discriminazione e la violenza, promuove e sostiene la creazione di Centri di accoglienza a sostegno delle vittime di crimini d'odio.

Come Comitato Toscana Pride vogliamo esprimere la nostra piena vicinanza e solidarietà a Malika e renderci disponibili a fare quanto nelle nostre forze per supportarla in questa difficile situazione. 

Ribadiamo anche con fermezza che, ancor più in questo momento buio, fatti come questi sono esecrabili e da condannare.

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