Per affrontare le sfide dei futuri sistemi industriali, sono necessarie competenze trasversali, che abbracciano vari ambiti, dall’innovazione e trasformazione digitale all’Open Innovation, dall’Industria 4.0 all’intelligenza artificiale. Per questo motivo il progetto europeo EINST4INE (la rete europea di formazione per la trasformazione digitale industriale attraverso gli ecosistemi dell’innovazione) finanzia 15 borse di studio Marie Skłodowska-Curie Horizon 2020, con l’obiettivo di formare i nuovi leader della trasformazione digitale. La scadenza della Call è fissata per il 25 aprile 2021 e due delle quindici borse di studio saranno gestite dalla Scuola Superiore Sant’Anna: una dall’Istituto di BioRobotica all’interno del PhD in Biorobotica e una dall’Istituto di Management all’interno del PhD in Management - Innovation, Sustainability and Healthcare.
Tutte le info relative alle borse di studio si trovano sul sito: https://www.einst4ine.eu/vacancies/
EINST4INE è un’iniziativa di ricerca da 4 milioni di euro che ha come obiettivo quello di supportare le imprese a superare le difficoltà di adattamento alla rivoluzione digitale. Attraverso competenze leader a livello mondiale nelle aree di Open Innovation, Industria 4.0, trasformazione digitale e ecosistemi di innovazione, il team di EINST4INE svilupperà in 48 mesi nuovi metodi, competenze, strategie e roadmap per guidare le aziende verso la trasformazione digitale.
EINST4INE è coordinato da RMIT Europe (Spagna) e dall’hub europeo della RMIT University (Australia), ma comprende anche la Lappeenranta-Lahti University of Technology LUT (Finlandia), l’Aarhus University (Danimarca), l’Università di Cambridge (UK), l’Universität Stuttgart (Germania), la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli (Italia) e la Scuola Superiore Sant’Anna (Italia), insieme a 15 imprese (AMPLYFI, ARENA2036 e.V., Artes 4.0, Blue Ocean Robotics, Co-Robotics, EFMD AISBL, Enel s.p.a., Futuretournaments Oy, Jakamo Osakeyhtio Limited, Johnson Matthey, Innovawin 2006 S.L., Maire Tecnimont, Mediate Srl, Spinverse Oy, FantasyExpo) e due organizzazioni accademiche partner, la RMIT University (Australia) e il Garwood Center for Corporate Innovation, l’Haas School of Business, e l’UC Berkeley (USA).
INFO SULLE BORSE DI STUDIO COORDINATE DALLA SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA
POSIZIONE 2 - Assessment of human-machine interfaces of social and collaborative robots
La borsa di studio Marie Skłodowska-Curie Horizon 2020 “Assessment of human-machine interfaces of social and collaborative robots” è gestita dall’Istituto di BioRobotica sotto la supervisione di Arianna Menciassi e di Calogero Oddo. I robot stanno attualmente integrando capacità che non erano disponibili nel recente passato. Il cambiamento principale è la capacità di far condividere al robot lo spazio di lavoro e i compiti con gli esseri umani, permettendo di cooperare e agire nella società. Un sottosistema principale di un robot sociale/collaborativo è l'interfaccia uomo-macchina, che può essere basata su diverse modalità sensoriali per lo scambio di informazioni. Le interfacce all'avanguardia sono in genere basate sul parlato, basate sul tocco o sulla visione o combinazioni di queste per consentire l'interpretazione, l'imitazione o il completamento dei gesti dell'utente. La ricerca esplorerà l'interazione e le complementarità tra automazione (compresi i robot sociali /collaborativi) e cooperazione tra macchine umane. Questo progetto ESR esplorerà e piloterà nuovi approcci per digitalizzare il lavoro umano e i loro effetti sulle prestazioni individuali e organizzative.
POSIZIONE 3 – Human models for collaborative robots
La posizione sarà gestita dall’Istituto di Management sotto la supervisione di Andrea Piccaluga, Alberto Di Min, Cristina Marullo e Valentina Cucino. Il progetto è incentrato sulla comprensione dei modelli di interazione dei robot collaborativi nelle industrie. Gli obiettivi principali saranno: 1) capire come i lavoratori si confrontano con i robot collaborativi e evidenziare le principali opportunità a livello organizzativo; 2) esplorare come la tecnologia influenzerà le prestazioni organizzative; 3) individuare gli ostacoli all’uso della nuova tecnologia; 4) individuare i facilitatori che potrebbero favorire l'introduzione dei robot in ambienti organizzativi.
Fonte: Scuola Superiore Sant'Anna - Ufficio stampa
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