Gli effetti della pandemia sulle carceri in Toscana

Disagio e ripercussioni psicologiche: il punto sulla situazione pandemica negli istituti penitenziari


Il disagio nelle carceri in Toscana è aumentato a causa della pandemia. A dirlo è il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale regionale, Giuseppe Fanfani, che questa mattina è intervenuto in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd). Nella sua audizione Fanfani ha fatto il punto sulle attività svolte dal suo ufficio e sulla situazione pandemica negli istituti penitenziari.

Il Garante ha ricordato che, a seguito dell’epidemia, “hanno subito delle forti limitazioni le visite dall’esterno, la presenza del volontariato, i trasferimenti, le iniziative come i corsi di istruzione. Questo ha aumentato a dismisura la sofferenza in carcere, dove in 14 metri quadri devono convivere due o tre persone”. Per fronteggiare l’emergenza è stato stabilito che chi entra in carcere dall’esterno debba effettuare una quarantena e, ovviamente, anche chi è positivo debba stare da solo in una cella apposita. Questo ha ridotto ulteriormente gli spazi a disposizione per gli altri.

In Toscana, il numero dei positivi al Covid-19 all’8 marzo scorso erano i seguenti: 63 su 3122 detenuti e 19 su 2267 addetti alla sorveglianza. In realtà, i numeri si sono mantenuti bassi per tutto il 2020, fino a quando poche settimane fa è scoppiato un focolaio a Volterra che ha fatto registrare 57 casi di contagio. “A parte questo episodio i casi contenuti dimostrano che c’è stata attenzione” ha detto il Garante.

Ma le ripercussioni psicologiche della situazione si sono fatte sentire. Nella primavera scorsa negli istituti del nostro territorio si sono registrati tre suicidi e una morte per cause non del tutto chiarite. A Sollicciano, il carcere fiorentino, lo scorso anno gli atti di autolesionismo sono stati 700, a Livorno 89, a Prato 95. Anche i più giovani sono colpiti: a Firenze, nell’istituto minorile, su 14 minori ospitati ci sono stati 12 atti di autolesionismo e 1 tentato suicidio; a Pontremoli, su 7 ospiti, 2 atti di autolesionismo, 1 tentativo di suicidio e 1 aggressione. Dati drammatici, ha sottolineato Fanfani, che ha anche fatto il quadro delle strutture operanti in Toscana (16 carceri, 2 Rems che hanno sostituito i vecchi manicomi giudiziari, 2 istituti per minori). Un quadro complesso anche perché sulle carceri si accavallano competenze di varie istituzioni. A breve, ha concluso Fanfani, sarà presentata la relazione annuale dell’attività del Garante dei detenuti.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa

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