Concorso di idee per l'oasi di Orbetello

Fu Fulco Pratesi a innamorarsi per primo del bosco della Patanella e della sorprendente ricchezza della sua biodiversità, e a inchinarsi all’eleganza maestosa del Cavaliere d’Italia: erano gli anni Sessanta quando il fondatore di WWF Italia acquistò i diritti di caccia dell’area, con l’intento di tutelare il nucleo fondativo di quella che poi diventerà la riserva naturale di Orbetello, nella Maremma Toscana, una delle più antiche oasi WWF. Un luogo di bellezza struggente e incontaminata, dove oltre 300 specie di uccelli – tra fenicotteri rosa, il bianco e nero delle sterne e l’azzurro intenso del martin pescatore – definiscono la ricchezza di rilievo internazionale di un’area di oltre 1000 ettari.

Oggi YAC – Young Architects Competitions, realtà leader in Europa nella promozione di iniziative culturali e formative connesse al mondo dell’architettura, lancia assieme a WWF un concorso internazionale d’idee per la progettazione di punti di avvistamento e un centro visitatori che si inseriscano all’interno dell’ecosistema in perfetto equilibrio e convivenza fra uomo e natura.

“Viviamo un tempo inedito quanto ad impatto umano sull’ambiente naturale: mai come oggi gli equilibri che sorreggono i vari ecosistemi sono messi a rischio, e mai come oggi le attività dell’uomo si sono rivelate determinanti, nel bene e nel male – dice Alessandro Cecchini, CEO di YAC. – Per questo consentire alle persone di godere della bellezza della natura, renderla accessibile senza causare impatti, è il primo passo per accrescerne la passione, ed attraverso questa passione invitare ciascuno a diventare parte attiva nella difesa del nostro pianeta”.
Il compito cui sono chiamati i partecipanti al concorso è quello di realizzare un’architettura orientata a relazionarsi con il mondo animale e vegetale, attingendo all’immaginario più intimo ed archetipico, quello dello stupore di fronte alla maestosità della natura.
Il concorso vuole sviluppare e approfondire le possibilità di relazione fra architettura contemporanea e paesaggio: creare architetture all’altezza di una delle oasi naturali più importanti d'Italia non significherà infatti necessariamente rinunciare alla visibilità del proprio intervento, ma piuttosto riappropriarsi della consapevolezza delle enormi capacità espressive dell’architettura quando in grado di dialogare con il proprio contesto. Il paesaggio dell’oasi, grazie ai nuovi interventi, dovrà quindi ambire a divenire luogo ancora più affascinante e suggestivo rispetto al passato, in cui la dialettica architettura-natura sia in grado di generare paesaggi ancora più ricchi e pittoreschi.

Fonte: Ufficio stampa

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