Andrea Asciuti (Lega): "Un digiuno per riaprire e ripartire"

(foto da Facebook)

Davanti a Palazzo Vecchio dalle 12 di sabato 23 marzo alle 12 del giorno dopo


“L’Italia è in un vicolo cieco. Dopo un anno dovrebbe essere chiaro che l’ideologia del lockdown è inutile, anzi dannosa: non sconfigge l’epidemia, mentre uccide l’economia e sconvolge le nostre vite. Salute ed economia – ha detto il consigliere della Laga Salvini Firenze in Consiglio comunale Andrea Asciuti – non vanno contrapposte, privilegiando l’una o l’altra. Al contrario, la nostra salute (fisica e psichica) è strettamente connessa con l’economia, e perciò o si salvano insieme o si rovinano insieme. Bisogna invertire la marcia, dobbiamo liberarci da questa cappa ideologica e comprendere che non esiste un’unica strategia, quella di imprigionarci in casa. Il Covid non è l’unico Male e non è neppure il più grande Male, se non lo comprendiamo in fretta l’Italia morirà. Numerosi e peggiori Mali incombono sul nostro futuro, e saranno questi ad ucciderci tutti quanti. Faccio un solo esempio: la Povertà che sta crescendo come non si era mai visto. E’ stato pubblicato da poco il rapporto sulle Povertà in Toscana: dal 2019 al 2020 si è riscontrato un aumento di 16.000 poveri; per il 2021 si prevede un ulteriore peggioramento. Vogliamo continuare così ed accompagnare passivamente la Toscana alla morte per inedia?

Per dare un segnale forte, ho deciso di compiere un gesto simbolico: un digiuno a pane e acqua, per 24 ore, sabato 13 Marzo dalle ore 12 alle ore 12 del giorno dopo, accanto al Palazzo Vecchio, il Palazzo del Potere che sono abituato a frequentare in quanto consigliere comunale. Un gesto con valore propositivo: si può e si deve riaprire con sicurezza. Sì alla salute e sì all’economia, basta con le false contrapposizioni. Il mio appello – conclude Andrea asciuti – è rivolto all’amministrazione comunale fiorentina, affinché si faccia ambasciatrice, presso il Governo, dell’esigenza improrogabile di riaprire tutte le attività.

Ripartiamo, insieme, prima che sia troppo tardi!”.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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