Vaccini e zona rossa, il punto della Lega

Da metà febbraio la campagna della vaccinazione anti-Covid ha iniziato ad interessare anche gli ultraottantenni toscani che si possono prenotazione tramite il medico di famiglia. Nella nostra regione a partire dall’inizio del mese di febbraio, da quando è appunto iniziata la prenotazione per la vaccinazione degli operatori della scuola, non è stato previsto lo scaglionamento per fasce d’età, quindi molto spesso hanno avuto la priorità docenti venticinquenni sui cinquantenni magari non disposti a percorrere centinaia di chilometri per recarsi a ricevere la prima e la seconda dose da Firenze a Portoferraio, citato non a caso ma perché è rimasto sempre tra gli ultimi presidi ad avere dosi disponibili almeno per il personale scolastico.

Da questo punto di vista, anche se poi tutti prima o dopo riusciranno a vaccinarsi, sarebbe stato plausibile dare la priorità nelle prenotazioni agli appartenenti ad una fascia d’età maggiore e poi aprire le prenotazioni alla fascia successiva come è stato previsto per altre regioni. Inoltre le raccomandazioni dell'Aifa e del Ministero della Salute avevano inizialmente posto il limite d'età a 55 anni, nonostante l'Oms ne avesse raccomandato l'utilizzo anche per le persone con oltre 65 anni e per fortuna da una settimana sono state aperte le prenotazioni anche per coloro che superano i 55 anni di età.

Molti insegnanti over 55, che rappresentano più di un terzo del contingente, avevano gridato all’ingiustizia perché avrebbero voluto essere vaccinati in tempo come i colleghi più giovani.

[...] Tanti comunque gli effetti collaterali del vaccino Astrazeneca che in alcuni casi ha svuotato le scuole. Tanti docenti, infatti, dopo la somministrazione della prima dose si sono dovuti assentare per gli effetti collaterali. Mal di testa, dolori articolari, febbre alta, spossatezza e nausea sono stati i sintomi più frequenti dopo la prima dose. Nulla di grave, dunque.

Al momento, l’effetto più grave derivante dalla vaccinazione del Personale ATA e docente con AstraZeneca, sembra essere l’assenza dei malati, che costringe le scuole a riorganizzarsi velocemente. Dopo il primo "turno", da inizio febbraio, molti insegnanti hanno infatti accusato effetti connessi, tra cui molto spesso febbre alta nelle 24/48 ore seguenti alla vaccinazione e sono stati costretti a restare a casa per malattia.

Sembra, infatti, che il vaccino Astrazeneca stia portando effetti indesiderati più spesso di quanto avvenga con Pfizer e Moderna. Questo ha comportato l'assenza del personale Ata e degli insegnanti dal lavoro soprattutto nelle scuole dell’Infanzia e nelle scuole Primarie, con forte disagio per le istituzioni scolastiche, per gli alunni e le famiglie. Nessuno si sarebbe aspettato che gli effetti collaterali colpissero così tanti operatori del mondo della scuola.

Secondo molti insegnanti è necessario pianificare una distribuzione più equa dei destinatari tra le date disponibili. Gli insegnanti dell’Infanzia e del primo ciclo dell’istruzione sono risultati i più colpiti in quanto sono mediamente più giovani e quindi la risposta del loro sistema immunitario è sicuramente diversa rispetto agli anziani. Entro metà marzo, secondo le previsioni dell'azienda sanitaria, il comparto scuola dovrebbe essere concluso.

Il comportamento dell’'amministrazione sanitaria non è quindi risultato adeguato, poiché il personale è stato informato di potersi prenotare sul sito della Regione Toscana semplicemente con l’indicazione del link ma nessuna indicazione è stata fornita per conciliare questa scelta con l’organizzazione dei servizi. A livello regionale e ancor meglio locale, a livello di ogni singolo comune o istituzione scolastica, si sarebbero dovute raccogliere le adesioni e calendarizzare le vaccinazioni sulla base degli orari di servizio degli operatori, valutando anche l’eventuale impatto sui servizi.

Domani a Empoli sarà fatto nuovamente il punto con i sindaci dell’Empolese Valdelsa e, se la situazione non migliora, scatterà la zona rossa. Da registrare un boom di ricoveri negli ultimi giorni. Il mese di marzo sembra un mese critico, perché il virus avanza e non ci sono vaccini a sufficienza per tutelare la salute dei cittadini e in modo prioritario i più anziani, i fragili e i molto fragili che rischiano gli effetti peggiori del virus. Per tutti gli altri sotto i 65 si spera che si crei un’unica grande categoria che possa prenotarsi senza difficoltà per affrontare con maggiore serenità anche l’arrivo delle nuove varianti.

Tra le novità da segnalare l’aumento dei contagi tra i ragazzi in età scolare. La Toscana è stata la regione più coraggiosa, tra le prime regioni a riaprire le scuole in Italia ma ora il comitato tecnico scientifico chiede la chiusura delle scuole nelle zone rosse dalle elementari alle superiori anche quando il contagio supera la soglia dei 100 casi per 100 mila abitanti. Lo scopo sarà quello di tutelare e garantire diritto allo studio e alla salute per tutti.

Andrea Picchielli - Capogruppo Lega Salvini Empoli

Tiziana Bianconi

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