Approvata mozione FdI per la libertà di pensiero in consiglio comunale

È stata approvata la mozione presentata oggi, 24 febbraio, in Consiglio Comunale da Maurizio Forzoni, Bernardo Maggiorelli, Barbara Magi, Anna Masignani e Stefania Selvaggi (Fratelli d’Italia) contro ogni tipo di discriminazione e per la libera manifestazione del pensiero.

Nella presentazione del documento Selvaggi ha ricordato all’aula che alcune proposte di legge in materia di violenza e discriminazione di genere, dopo essere state depositate alla Camera dei Deputati, sono state abbinate in un unico testo che ha iniziato l’iter di approvazione in Parlamento. Ricordando i vari articoli del Codice penale e come "nel nostro ordinamento giuridico siano già presenti norme volte a tutelare la dignità e il decoro delle persone, la loro integrità fisica e psicologica", ha anche evidenziato che "il complesso delle disposizioni ha trovato concreta applicazione in riferimento ai casi di specie, ossia ad aggressioni ai danni di persone omosessuali".

Come ha riferito "gli artt. 604 bis e 604 ter del Codice Penale che verrebbero interessati dal testo di legge presentano profili di illegittimità costituzionale e l’intervento normativo si inserirebbe quindi in un equilibrio già precario per sua natura".

Il consigliere ha poi riportato all’Aula quanto la CEI, con un proprio comunicato dello scorso mese di giugno, ha affermato che da “un esame obiettivo delle disposizioni a tutela delle persone contenute nell’ordinamento giuridico del nostro Paese, fa concludere che esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento e persecutorio, che in questi ambiti non si riscontra nessun vuoto normativo o lacune che giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni”. "Piuttosto – ha proseguito Selvaggi – sempre la CEI evidenzia che “un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide. Per cui più che sanzionare la discriminazione si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte. Per esempio: sottoponendo a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga, per essere tale, un papà e una mamma e non la duplicazione della stessa figura. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di essere, l’esercizio di critica e di dissenso”. La proposta di legge in esame "oltre a minare fortemente la libertà di esprimere il proprio pensiero, garantita dall’art. 21 della Costituzione, non si appalesa – ha rimarcato il consigliere – come uno strumento di tutela, bensì di repressione del dissenso. Tende ad immettere nell’ordinamento un vero e proprio reato di opinione, basato sulla vaghezza del concetto di discriminazione, da un lato, e sulla violazione del principio di legalità/tassatività delle fattispecie (art. 25 Costituzione). Qualora l’interprete desse un’interpretazione irragionevole e incostituzionale potrebbero vedersi a rischio Associazioni pro life o pro family e ciò in forza della proposta introduzione della messa fuori legge degli enti con finalità ‘discriminatorie’ fondate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere (art. 604 bis C.P.)". Per questa serie di considerazioni il gruppo di Fratelli d’Italia ha invitato il sindaco e la giunta a "manifestare, presso il Parlamento, il proprio dissenso all’approvazione della proposta di legge, suscettibile di violare la libertà di pensiero, di parola, di opinione, di associazione, di stampa, di educazione, di insegnamento e religiosa".

Fonte: Comune di Siena - Ufficio Stampa

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