Rider investito, Fit-Cisl: "Basta col cottimo che genera insicurezza"

Basta con sistemi di cottimo che generano precarietà e insicurezza. I rider siano riconosciuti per quello che nei fatti sono: lavoratori subordinatati.” E’ la richiesta del segretario Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni dopo il nuovo grave incidente che ieri sera ha coinvolto un rider a Firenze (Qui la notizia).

“Apprendiamo con dispiacere – dice Boni - che ieri sera a Firenze, in piazza delle Cure si è registrato l’ennesimo incidente stradale di un rider, cui va la nostra piena solidarietà e vicinanza.”

“La pandemia ha moltiplicato il numero di questi lavoratori, coinvolgendo anche persone che che hanno perso magari un’altra occupazione; ma questo tipo di lavoro ancora oggi non è regolamentato e non riconosciuto come “subordinato”; si continua a considerare questi lavoratori come autonomi, senza garanzie contrattuali, di reddito, di sicurezza. I lavoratori devono stare a disposizione h24, comandati da un algoritmo digitale indifferente alle loro esigenze di vita, che non tiene conto di chi si assenta per necessità impellenti, che con considera le pause, ma semplicemente penalizza chi non risponde subito, cacciandolo in fondo alla lista e richiamandolo chissà quando. Insomma siamo ancora a chi più consegna pacchi e più viene chiamato ma, proprio questo sistema di cottimo genera situazioni di precarietà e non sicurezza.”

“Una situazione molto difficile su cui come sindacato siamo impegnati a fondo, con iniziative come quella di martedì scorso con volantinaggio nelle città della Toscana per contattare questi lavoratori e metterli a conoscenza dei loro diritti e dei sistemi e strumenti di sicurezza. Insieme agli altri sindacati abbiamo attivato un tavolo permanente con la Regione Toscana per cercare delle soluzioni. L’obiettivo che dobbiamo darci è considerare questo lavoro subordinato e fare applicare il contratto nazionale di riferimento, che è quello ‘Merci e logistica’.”

Fonte: Cisl Toscana - Ufficio stampa

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