Le attività di contrasto alle indebite percezioni di erogazioni pubbliche in questo frangente di emergenza pandemica hanno condotto la Compagnia della Guardia di Finanza di Piombino alla scoperta, negli ultimi giorni, di tre casi di illegittima riscossione del Reddito di cittadinanza.
Con indagini patrimoniali e riscontri mirati su tutta la Val di Cornia, le Fiamme Gialle, in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno accertato che due donne e un uomo, un’italiana, una rumena e un originario del Marocco e i rispettivi nuclei familiari, tutti residenti a Piombino, hanno presentato la domanda per l’accesso alla misura di sostegno pur non avendone i requisiti.
I tre sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno per il reato di indebita percezione del Reddito di cittadinanza e segnalati all’I.N.P.S. per l’irrogazione della sanzione amministrativa di revoca/decadenza del beneficio nonché per il recupero delle somme.
Nel primo caso, una 35enne rumena non ha dichiarato una vincita da giochi online di 35.000 euro. Ha percepito però, da gennaio a settembre 2020, Reddito di cittadinanza per 6.000 euro.
Nel secondo caso, una sessantenne, nata a Napoli, non ha rappresentato di essere intestataria di uno scooter 300 cc, immatricolato nel 2018. Ha così potuto ricevere Reddito di cittadinanza, per due mesi nel 2019, per 310 euro.
Nel terzo caso, un 57enne ha falsamente attestato di essere residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, mentre i finanzieri hanno riscontrato la sua residenza all’estero da luglio del 2017 a maggio 2019, percependo nel frattempo Reddito di cittadinanza per 14.000 euro.
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