Solvay, Berti (M5S): "Esposto contro l'azienda"

(foto gonews.it)

“L’attività della Solvay a Rosignano è totalmente incompatibile con le performance di sostenibilità ambientale comunicate ufficialmente a livello globale dall’azienda. In poche parole, c’è il fondato sospetto di trovarsi davanti a un’operazione di greenwashing. Si tratterebbe di un reato molto grave e per questo siamo pronti a inoltrare un esposto alla procura di Livorno, chiedendo di indagare in questa direzione”.

Così Francesco Berti, deputato del Movimento 5 Stelle che oggi ha effettuato un sopralluogo a Rosignano Marittimo, alle spiagge bianche, in compagnia di Giuseppe Bivona, cofondatore del fondo internazionale di investimento Bluebell Capital Partners che a fine ottobre 2020 aveva puntato il dito proprio contro la multinazionale belga, sottolineando come l’impatto prodotto dall’impianto toscano sia del tutto incompatibile con i principi di tutela ambientale che il Cda della società si è impegnato con i propri azionisti a rispettare.

Al sopralluogo hanno partecipato anche Mario Settino, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Rosignano, Roberto Repeti, Rosignano nel cuore, Maurizio Marchi, Medicina democratica, Angelo Ferrara, Legambiente, e Vito Spallasso, l’avvocato che ha promosso con successo l’azione legale contro Solvay in Liguria e che ora si è fatto promotore di un secondo esposto, per conto di un gruppo di residenti che abitano nei pressi dello stabilimento di Rosignano.

“Per troppi anni – aggiunge Berti – i cittadini di Rosignano sono stati vittima di un conflitto tra lavoro e salute. Il ricatto occupazionale esercitato da una multinazionale capace di dare il proprio nome a una frazione da 16mila abitanti in un Comune di 30mila persone ha permesso che quest’area diventasse uno dei siti più inquinati del Mediterraneo, con più di 500 tonnellate di mercurio sversate in mare e altre 340 tonnellate di metalli pesanti finiti sulla spiaggia. È giunta l’ora di un cambio di passo: le autorità del territorio hanno il dovere di imporre un cronoprogramma a Solvay, affinché renda la sua attività realmente sostenibile. Il nostro obiettivo è fargli bonificare tutta l’area”.

“Abbiamo chiesto al Consiglio d’amministrazione di Solvay – aggiunge Bivona – di adottare le stesse soluzioni tecniche che già adotta in tutti i suoi altri impianti in Europa ovvero di realizzare bacini di decantazione nei quali far confluire gli scarichi, prima di sversare in mare. Così pure abbiamo chiesto alla società di accantonare i fondi necessari per bonificare la discarica a cielo aperta, meglio nota nel mondo come ‘spiagge bianche’, costituita da milioni di tonnellate di scarti industriali provenienti dal processo di fabbricazione della soda e di legare i compensi dei manager a una serie di obiettivi per eliminare l’impatto ambientale dell’impianto di Rosignano. Questa è quanto ci aspettiamo che Solvay faccia senza ulteriori indugi nel rispetto degli indicatori ESG che comunica al mercato e di cui deve dar conto agli azionisti. In assenza di una risposta immediata, non esiteremo a chiedere ai soci internazionali di sfiduciare l’Amministratore delegato di Solvay Ilham Kadri”.

Al termine del sopralluogo alle spiagge bianche, la delegazione è stata ricevuta dal Consorzio Aretusa, costituito da Asa Spa e dalla stessa Solvay che si occupa di recuperare, trattare e reimmettere nel ciclo le acque reflue provenienti dai depuratori di Rosignano e Cecina a mare.

“Questo è un esempio di economia circolare applicata alla tutela del territorio – conclude Berti -: ogni anno il sistema garantisce fino a 4 milioni di metri cubi di acqua di riuso, necessari alle attività industriali di Solvay. Un sistema virtuoso, da replicare anche altrove”.

Fonte: Ufficio Stampa

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