Tambellini: “Vogliamo restituire la Manifattura alla realtà urbana"

Il sindaco Alessandro Tambellini nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo Orsetti alla presenza degli assessori Giovanni Lemucchi e Serena Mammini, dei dirigenti Graziano AngeliAntonella Giannini e dei capi gruppo della maggioranza ha fatto il punto sulla proposta per la parte sud della Manifattura di Coima SGR e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

“A seguito delle nostre richieste del 4 gennaio scorso, è arrivata ieri l’integrazione alla Proposta Coima – FCRL presentata il 25 novembre 2020 – ha spiegato il sindaco Tambellini -. Quindi la proposta originale andrà integrata e, se le nostre pregiudiziali non sono state accolte la questione si chiuderà qui senza proseguire. Ricordo che le nostre richieste erano: il Comune non potrà accollarsi i rischi derivati dalla realizzazione del progetto; impegni e garanzie certe riguardo il Piano attuativo e la realizzazione degli interventi; le aree di parcheggio devono essere stralciate ossia va rimodulato il piano finanziario nei limiti consentiti a un ente pubblico (che significa che al Comune può essere corrisposto anche un canone adeguato alle norme di legge).

Se verificheremo che queste condizioni sono state accolte, andremo avanti. Si passerà alla valutazione di fattibilità, che non riguarda i lavori di restauro ma il progetto di finanza concentrato principalmente sui parcheggi. Sarà quindi attivata Conferenza dei servizi e se la valutazione sarà positiva, dopo un passaggio in Consiglio comunale, si andrà a gara. Alla gara sarà invitato il proponente che sulle eventuali modifiche possibili apportate da altri eventi avrà un diritto di prelazione.

È chiaro che la proposta finanziaria si basa principalmente sui parcheggi, ma questi hanno senso in un contesto generale sia per il complesso architettonico che per il centro storico, perché avremo la possibilità di poter liberare qualche altra piazzetta del come ad esempio Sant’Alessandro. I parcheggi assumono un significato integrato con il recupero totale di tutto il grande complesso della Manifattura. Giovedì abbiamo ripreso il cantiere della parte nord e questo è il presupposto per il recupero di tutto, rispettando le funzioni che avevamo pensato già nel 2016 con l’Università Campus, gli archivi della Soprintendenza, l’Expo del Fumetto, la nuova sede per gli uffici al pubblico del Comune. Il recupero della parte nord sarà completato dal restauro della parte sud perché non è possibile pensare di riportare a vita solo una parte lasciando l’altra al degrado.

Di fronte alla chiarezza di questi obiettivi mi chiedo qual è davvero l’interesse della città? Per la parte sud abbiamo una proposta di insediamento di un grosso soggetto industriale ad alta tecnologia, quindi in quella zona recuperata avremo rappresentati il settore produttivo, quello dell’istruzione universitaria, la cultura, gli uffici pubblici. Dobbiamo scartare a priori la proposta Coima - FCRL ? oppure dobbiamo metterla al centro delle nostre attenzioni perché risponde a un disegno generale di grandissimo interesse?

Si è discusso molto degli appartamenti: saranno in numero residuo nell’area sud. In tutte le operazioni di recupero di questo genere la tendenza oggi è quella di inserire zone residenziali perché la presenza di abitazioni e di persone che utilizzano gli immobili in via continuativa è funzionale a rivitalizzare tutta un’area e a non chiuderla e lasciarla completamente vuota dalla sera alla mattina. Voglio ricordare che nel primo progetto Piuss era proposto un albergo a cinque stelle nella zona del terminal bus ed era previsto di cedere tutta la zona fronte mura per residenza, per compensare il 40% dei costi (coperti solo con la vendita). Nessuno se ne accorse? Inoltre erano stati pianificati perfino degli abbattimenti. Mentre la notifica come bene vincolato è arrivata solo nel 2013 a riconoscimento del complesso di archeologia industriale.

Tornando alla proposta Coima – FCRL voglio mettere in evidenza che quando si parla di vendita a privati ci si riferisce a un fondo partecipato in parte predominante dalla Fondazione CRL. La stessa istituzione che ha recuperato il complesso del San Francesco, le Mura e che sostiene attività sociali economiche e culturali di tutto il territorio. La Fondazione può intervenire con contribuiti o con il suo patrimonio finanziario, che è quello che genera ogni anno gli utili che permettono la distribuzione dei contributi. Per un’operazione così grande impegnerà il suo patrimonio. Un intervento di 60 milioni di euro in cambio di una giusta redditività è del tutto legittimo, se vogliamo non intaccare la ricchezza messa da parte con i risparmi dei Lucchesi dal 1835 alla fine del secolo scorso e se vogliamo che questa nostra fondazione bancaria prosegua a sostenere il nostro territorio.

Il Comune del resto non è in grado di sostenere da solo il recupero di tutta la Manifattura: non è tanto restaurare gli edifici quanto gestirli e mantenerli perché mantenere significa gravare sulle spese correnti, e proprio su questo fronte gli enti locali sono in maggiore difficoltà in Italia.

Mi sono chiesto, ho chiesto alla mia maggioranza, dopo tutte queste riflessioni, qual è l’interesse precipuo della città. Abbiamo condiviso il fatto che dobbiamo restituire a questa parte di Lucca la dimensione che è propria della realtà urbana articolata in funzioni integrate fra loro cultura, settore produttivo e sostegno alle attività produttive, professionali, residenzialità e cultura uffici in unione con la parte nord. Questa è la vera prospettiva utile per la città.

C’è chi dice poi che abbiamo cambiato idea e ci siamo corretti grazie alle sue accuse, ai suoi strepiti e allarmi. A sentire queste rivendicazioni mi viene in mente una vecchia novella lucchese: una mosca che si era posata sul corno del bove che lavorava in un campo; a chi le chiedeva cosa facesse rispondeva “Ariamo!” L’amministrazione si è fatta carico del peso enorme delle responsabilità per vagliare questa proposta così complessa. Abbiamo avuto bisogno di fermarci spesso per comprendere bene, approfondire, abbiamo avuto bisogno di studiare in silenzio. L’istituzione ha un suo comportamento, non può anticipare decisioni, parla con gli atti e può avere necessità di utilizzare la riservatezza – conclude il sindaco - abbiamo una grande occasione che risponde alle esigenze di Lucca, faremo il possibile per realizzarla.

Fonte: Comune di Lucca - Ufficio Stampa

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