Libertà è partecipazione: l'ultimo saluto di Empoli a Sauro Cappelli

Sauro Cappelli non c'è più, e Empoli ancora non ci crede. Centinaia di persone, composte e distanziate, hanno partecipato all'ultimo saluto per una colonna della storia empolese. Ma in realtà erano molti di più, perché per celebrare Cappelli non sarebbe bastata una sola città: anche online in moltissimi hanno seguito le esequie e hanno pianto di fronte ai ricordi dei presenti.

Si sono celebrati al palazzo delle esposizioni i funerali di Sauro Cappelli. Ex assessore, ex presidente Aned, tifoso dell'Empoli, memoria storica empolese, divulgatore, simpatico burbero con la battuta pronta: tutto questo era Sauro Cappelli, come hanno ricordato i commossi discorsi di chi lo ha conosciuto.

Molto emozionata Brenda Barnini, sindaco di Empoli e amica di Cappelli. Il primo cittadino ha preso la parola dicendo: "Il suo senso di comunità era lodevole, la sua vita ne è stata testimonianza. Per lui era un mezzo per condividere il proprio patrimonio umano. Era semplice, ma ricco di sapere. Perdiamo un punto di riferimento".

E poi anche Jacopo Mazzantini, Alberto Michelucci, Alessio Mantellassi, il senatore Dario Parrini, in molti hanno speso parole commosse per una persona che ha reso grande Empoli.

Ha parlato pure Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli Fc: "Ho cercato di ispirarmi a lui quando ero bambino. Sauro amava la sua città e amare la squadra di calcio era una conseguenza. Era sempre presente, specie nei momenti difficili". E non a caso Mantellassi ha ricordato come, in una delle ultime visite, Cappelli indossasse proprio la tuta degli azzurri.

Presenti anche i familiari, specie la nipote Gemma, luce degli occhi di Cappelli. Sempre Mantellassi ha ricordato come Sauro parlasse sempre di lei, pure durante i viaggi con studenti e studentesse nei campi di sterminio: "Gemma non c'era ma è come se ci fosse stata. Adesso tranquillo Sauro, che Gemma verrà con noi".

La bara avvolta dai fiori, dalla sciarpa dell'Unione Clubs Azzurri, dalla maglia del Centenario dell'Empoli, dal fazzoletto Aned, dagli stendardi di tutto l'Empolese Valdelsa. Sulle note de La Libertà di Giorgio Gaber (oltre a Bella Ciao), Empoli ha salutato per l'ultima volta una delle sue figure più amate.

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