Vertenza del cementificio Testi (70 lavoratori diretti più trenta con l’indotto, Greve in Chianti, Firenze): oggi, durante la riunione in videoconferenza del coordinamento nazionale tra i sindacati e l’azienda proprietaria Buzzi Unicem, quest’ultima ha annunciato la chiusura dell’impianto di Greve in Chianti (oltre che di quello di Arquata Scrivia, Alessandria) a partire dal 31 marzo prossimo, data della scadenza del blocco dei licenziamenti (che ad ora non si sa se verrà prorogato dal Governo).
Dicono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Firenze: “Si tratta di una decisione grave, inaccettabile e ingiustificata, senza ragioni industriali. Oggi hanno motivato la decisione dopo una ricostruzione della crisi del settore, ricostruzione che secondo noi non corrisponde alla realtà su Testi: Buzzi Unicem ha comprato lo stabilimento di Testi nel 2019, in piena crisi, solo per aumentare quote di mercato, tant’è che già dopo poco tempo ha iniziato a smobilitare sulla produzione. Chiediamo all’azienda di tornare indietro su questa decisione, e subito parta un confronto su un piano sociale per i lavoratori e su come ovviare alle ripercussioni ambientali di una eventuale chiusura. Ci aspettiamo proposte da parte di Buzzi Unicem già dal prossimo incontro che l’azienda avrà con la Regione. L’azienda, che in quattro mesi di presidio permanente dei lavoratori non è mai stata chiara sulle sue intenzioni, deve dimostrare almeno adesso senso di responsabilità. Presto faremo coi lavoratori una assemblea per stabilire iniziative di lotta”.
Fonte: Cgil Toscana e Firenze
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