In base alla matrice dei rischi allegata alla Convenzione con cui fu realizzato il PisaMover il pubblico, ovvero il Comune di Pisa, deve ripianare per il 50% la voragine del bilancio della società privata che gestisce questa infrastruttura. Questo meccanismo diabolico e devastante per le tasche dei cittadini e delle cittadine, che da anni denunciamo, è stato confermato dalla discussione svoltasi ieri in quarta commissione consiliare a seguito dell’argomento richiesto dal nostro gruppo consiliare e affrontato solo 5 mesi dopo.
E purtroppo anche i numeri delle perdite che avevamo reso pubblici lo scorso novembre, nel silenzio più assoluto della giunta e del sindaco, sono stati confermati. La stima è che il bilancio del 2020 si chiuderà con quasi 5 milioni di euro di perdita, nonostante tutte le iniziative di contenimento dei costi e salvaguardia del servizio messi in atto da PisaMover (ovvero chiusura del parcheggio scambiatore Aurelia e implementazione del servizio sostitutivo su gomma), e con una riduzione dei passeggeri intorno all'82,18% (passeggeri previsti: 1.237.179, effettivi: 220.486).
Questo significa che il pubblico dovrebbe farsi carico di circa 2,5 milioni di euro per il solo bilancio del 2020 del Pisamover, con previsioni ancora peggiori per questo anno appena iniziato, in quanto si prevedono perdite solo nel primo semestre pari a 3 milioni di euro.
Negli scorsi giorni l'amministrazione comunale ha affidato un incarico esterno per 15 mila euro per elaborare una proposta di riequilibrio del Piano economico finanziario alla docente della Bocconi che nel 2011 aveva assistito Pisamo proprio nella stesura della convenzione contenenti queste matrici di rischio “capestro”.
Nei fatti, almeno da quanto è emerso fino ad oggi, non sembra essere possibile ricontrattare la convenzione e quindi quel 50% delle perdite a carico del pubblico, e l’unica proposta che il sindaco ha messo in campo è la richiesta alla Regione di un intervento straordinario con risorse pubbliche legate al trasporto pubblico per ripianare il debito.
Crediamo che in una fase di pandemia in cui la crisi sociale è sempre più forte e drammatica sia inaccettabile destinare milioni e milioni di euro per ripianare i bilanci di una infrastruttura privata. Non è al contempo pensabile che il trasferimento di risorse pubbliche ad una società privata avvenga senza una chiarezza degli scopi a cui sono destinate. Per questo già a dicembre abbiamo proposto un ordine del giorno in consiglio comunale, già discusso e approvato, in modo che “le ulteriori risorse pubbliche date alla Pisamover, a partire dal contributo regionale di 305 mila euro, siano usate prioritariamente per la tutela occupazionale e salariale di tutti i lavoratori e le lavoratrici. ”.
Questa situazione conferma le nostre ragioni alla contrarietà dell’opera e ai perversi meccanismi finanziari ad essa connessi. Pensiamo che la città debba sapere e che serva la massima trasparenza su una vicenda che potrebbe avere ripercussioni molto pesanti sulle stesse casse comunali.
Serve una vera riflessione, infine rispetto ad una infrastruttura la cui concessione è stata data per diversi decenni e con previsioni di passeggeri e di utili che già pre-pandemia erano assolutamente irraggiungibili. E' pensabile che a fronte, quindi, di perdite durature si proceda con continui contributi pubblici per ripianare il buco di una ad una società privata?
Diritti in comune: Una città in comune - Rifondazione comunista- Pisa possibile
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