Verità e giustizia per Viareggio, presidio alla stazione di Pisa

Sono passati più di 11 anni da quando un treno merci con 14 carri cisterna carichi di GPL deragliò nella stazione di Viareggio, causando il più grave incidente ferroviario in Europa degli ultimi 30 anni: 32 persone tra uomini, donne e bambini furono uccise mentre riposavano tranquillamente nelle loro case o morirono nei mesi successivi e un intero quartiere fu distrutto dalle fiamme.

I familiari delle vittime in tutti questi anni hanno lottato perché fossero accertate le responsabilità della strage rivendicando anche maggiore sicurezza sui treni e sui binari, supportati dal sostegno di molte persone ed associazioni, ed in particolare dei ferrovieri, tra i quali Riccardo Antonini che per questo suo impegno a fianco dei familiari e per la sicurezza sul lavoro è stato licenziato.
Le sentenze del 2017 e del 2019 hanno stabilito che il disastro ferroviario è stato un incidente sul lavoro avvenuto per colpevoli mancanze e scellerate decisioni ai fini del risparmio di spesa e del maggior profitto: dal taglio degli investimenti per le misure di sicurezza a procedure di controllo e verifica superficiali all’elevata velocità del cargo.
Il tutto a esclusivo vantaggio dei profitti aziendali.
Ora la Corte di Cassazione ha rimosso l’aggravante dell’incidente sul lavoro, riducendo le responsabilità e facendo cadere in prescrizione la maggior parte dei reati, tra i quali l’omicidio colposo (i reati di incendio colposo e lesioni personali colpose erano già prescritti nel 2018): così sono stati stravolti i primi 2 gradi di giudizio, salvando Mauro Moretti. Anche se sono state messe in luce le sue gravissime responsabilità, questo “supermanager delle ferrovie” fu insignito dal Presidente della Repubblica Napolitano del titolo di Cavaliere del Lavoro già nel 2010, e nel 2014, nonostante fosse già indagato per omicidio colposo, fu promosso amministratore di Finmeccanica dal PD di Renzi.

Il venir meno dell’aggravante del mancato rispetto delle norme per la sicurezza sul lavoro non è grave solo perché è servito a deresponsabilizzare le società coinvolte e a far scattare le prescrizioni dei reati ma anche perché apre scenari molto preoccupanti per la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, in un Paese in cui quotidiani sono gli infortuni e le morti sul lavoro. Questa sentenza conferma ancora una volta che la sicurezza delle persone viene dopo gli interessi e il profitto.

Siamo con l’associazione dei familiari delle vittime che dice che il dispositivo della Corte di Cassazione “è in forte dissonanza con quella che è la realtà del Paese. Dalla lettura del dispositivo amaramente si sono salvate le società per azioni in modo tale che il sistema attuale continui”. Con loro “abbiamo maggiormente capito (se ce ne era bisogno) quanto lavoro c’è ancora da fare in questo paese genuflesso ai potenti. Prioritario è far si che le Norme dell’81/08 siano al più presto armonizzate anche per le ferrovie, per questo chiediamo agli enti e agli amministratori, che non si limitino alle parole ma ci sostengano soprattutto con i fatti”.

Nella nostra città ci sono quartieri limitrofi ai binari o attraversati da essi; quotidianamente od occasionalmente utilizziamo il treno come mezzo di trasporto. Anche per questo, questa battaglia di verità e giustizia, e per la sicurezza ci riguarda in prima persona tutti e tutte.
E’ con questo spirito che lanciamo un presidio per dare il nostro sostegno ad un percorso necessario a riaffermare la necessità di verità, giustizia e sicurezza, così come è già successo anche in altre realtà toscane, da Viareggio stessa a Firenze.
Ci troveremo quindi davanti alla stazione di Pisa giovedì 28 gennaio alle ore 17.

L’associazione dei Familiari delle Vittime “Il Mondo Che Vorrei Onlus” partecipa al presidio.

Primi firmatari: Aied, ARCI, Associazione Amici della Biblioteca F. Serantini, Associazione Casa della Donna Pisa, Circolo biblioteca F. Serantini, Circolo Utopia, Confederazione Cobas Pisa, Distretto Economia Solidale Altro Tirreno, Gilda degli insegnanti Pisa, Il chicco di senape, Pisa Possibile, Rete degli studenti medi Pisa, Riconquistiamo tutto area congressuale Cgil – Toscana, Rifondazione comunista Pisa, Sindacato di base CUB Pisa, Sinistra Italiana Pisa, Sinistra per…, Una città in comune, Unione degli universitari – Das Pisa, Un Ponte Per – Comitato toscano

Partecipano al presidio: Comitato Sanità Pubblica Versilia, Coordinamento lavoratori e lavoratrici autoconvocati per l’unità della classe, Fiom Cgil Pisa


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Fonte: Ufficio stampa

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